Il gruppo civico “Bisceglie civile” in accordo con il presidio Libera Bisceglie “Sergio Cosmai” propongono all’amministrazione comunale il cambio di intitolazione di via Enrico Cialdini e della dicitura Corso Sergio Cosmai.

La via in questione è quella perpendicolare a Piazza Vittorio Emanuele che incrocia via Pozzo Marrone. Bisceglie civile e Libera Bisceglie affermano che, “l’intitolazione dei luoghi pubblici di una città non è mai stata una scelta neutra: i nomi di strade e piazze ricorrono nel linguaggio quotidiano, costituiscono segni di identificazione sociale e culturale, esprimono la “narrazione” che una comunità decide di fare rispetto alla propria storia e al proprio passato, più o meno recente”.

Enrico Cialdini è stato un militare e politico italiano“, affermano le associazioni, “inviato a Napoli, nell’agosto 1861, per affrontare l’emergenza del cosiddetto brigantaggio postunitario. Pochi giorni prima, il 15 luglio, era stato nominato Luogotenente del Re Vittorio Emanuele II nell’ex Regno delle Due Sicilie; in tale sua qualità, il 14 agosto 1861, Cialdini  si rese responsabile del massacro di Pontelandolfo e Casalduni“. Tale atto fu conseguente all’uccisione di 45 militari dell’esercito piemontese, avvenuta alcuni giorni prima ad opera di alcuni “briganti” e di contadini del posto che li avevano fatti prigionieri. I due piccoli centri vennero quasi rasi al suolo tramite fuoco, lasciando circa 3000 persone senza dimora. Il numero di vittime è tuttora incerto, ma si stima sia compreso tra il centinaio e il migliaio. Furono violentate e uccise le donne, l’esercito saccheggiò tutti i beni, chi non morì fucilato fu arso vivo all’interno delle abitazioni dei due paesi“.

I due gruppi dichiarano, “intollerabile che una strada di una città meridionale sia intitolata ad un assassino che uccise per rappresaglia migliaia di persone; pertanto, di concerto, si propone e chiede che venga modificato il nome dell’attuale via Enrico Cialdini, e che la strada sia intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, servitori dello Stato, figli del Mezzogiorno d’Italia, morti per difendere la giustizia e la democrazia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, come tutti sapranno”, continua la nota, “furono magistrati siciliani impegnati nella lotta alla mafia. Per il loro impegno furono uccisi da ‘Cosa nostra’, rispettivamente nella strage di Capaci (in cui persero la vita anche Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro) ed in quella di via D’Amelio a Palermo (in cui morirono anche Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina).

“Bisceglie civile – Proposte per la Città e Presidio Libera Bisceglie “Sergio Cosmai” chiedono, inoltre, di rettificare l’attuale intitolazione di Corso Sergio Cosmai con l’aggiunta della dicitura “vittima di ‘ndrangheta”. Auspichiamo”, concludono di due gruppi, “che la nostra amministrazione voglia cogliere l’occasione del 25° anniversario della strage di Capaci (23 maggio 2017), per dare un segnale semplice ma chiaro a tutta la cittadinanza, impegnandosi in tempi brevi ad attuare i cambiamenti proposti.