“Legambiente ha premiato Bisceglie ben due volte come comune Riciclone grazie ai dati della differenziata nel 2018. Ci chiediamo: Legambiente quei dati li ha letti bene?”. È con questa domanda provocatoria che si apre il comunicato del Movimento 5 Stelle di Bisceglie. “Ci sono alcune cifre fornite dal Comune alla Regione (proprio quei dati su cui si fonda il “prestigioso” riconoscimento di Legambiente) che non ci convincono”. spiegano gli attivisti grillini.
“A settembre 2018 sembra esserci un crollo della raccolta indifferenziata che si riduce di un decimo rispetto al mese precedente. Un valore numerico strano se si considera la media di raccolta indifferenziata dei mesi precedenti. Un dato che fa schizzare la differenziata nel mese di settembre 2018 al 92%: siamo a livelli da Guinness dei primati. Altri dati singolari sono quelli di ottobre 2018 su differenziata e indifferenziata: la produzione pro capite risulta allo 0,04 kg al mese, a fronte di una media nei restanti mesi di 42 kg pro capite circa. Insomma a ottobre 2018 sembra che la città si sia svuotata o che nessuno abbia smaltito rifiuti”.
“È grazie a questi dati obiettivamente anomali che Bisceglie ha meritato il titolone di Comune Riciclone. E intanto la media di raccolta differenziata a novembre 2019 si aggira intorno al 61%. Quindi addio al titolo di comune riciclone nel 2020 sui dati della differenziata del 2019, a meno di percentuali bulgare di raccolta differenziata a dicembre (simili al 92% di settembre 2018). Mentre si gioca con questi premi altisonanti, la città è nelle condizioni che denunciamo da mesi: discariche nell’agro, roghi e abbandono indiscriminato di rifiuti, pochi controlli e poche sanzioni per contrastare gli incivili. Ma tanto siamo Ricicloni. E, quindi, va tutto bene”.