Questa mattina, in occasione del Giorno del Ricordo, la Città di Bisceglie ha onorato la memoria di un suo concittadino, il 27enne Antonio Papagni, vittima nelle foibe del Carso, probabilmente gettato nella foiba dell’Abisso di Plutone di Basovizza, nei pressi di Trieste.

Soldato di leva classe 1918, aviere scelto di Governo, Guardia di Pubblica Sicurezza presso la Questura di Trieste, Papagni fu dichiarato disperso in guerra dal 1° maggio 1945 e successivamente riconosciuto dallo Stato, ex lege n. 92 del 30 marzo 2004, “vittima del massacro delle foibe, dell’esodo Giuliano-Dalmata e delle vicende del confine orientale”.

Il Sindaco Angarano, alla presenza di Autorità civili e militari e di Giovanni ed Elisabetta Papagni, nipoti di Antonio, ha deposto una corona di alloro benedetta da Don Ferdinando Cascella, parroco di San Lorenzo, in memoria dell’Agente di Polizia biscegliese davanti alla casa che gli diede i natali, in via san Lorenzo 55, dove nel 2020 è stata apposta una targa commemorativa.

Bisceglie non dimentica i suoi figli. E ricordando il nostro concittadino Antonio Papagni commemoriamo simbolicamente tanti nostri ‘fratelli’ imprigionati e barbaramente uccisi nelle terre dell’Istria e della Dalmazia per la sola ‘colpa’ di essere italiani, in una delle pagine più dolorose della nostra storia”, ha dichiarato il Sindaco Angarano. “La seconda guerra mondiale, la barbarie della persecuzione razziale, la folle logica della pulizia etnica e dell’odio sono stati il detonatore di orrore e violenza inaudita. Rifuggiamo da questi abomini, convinti che la pace, la giustizia, la libertà e la democrazia sono valori irrinunciabili da tutelare ogni giorno”.