Diciottesimo posto per Bisceglie nella classifica delle città pugliesi in cui si vive meglio. Per il secondo anno consecutivo il sito Amazing Puglia (clicca qui) ha infatti analizzato, riferendosi a un totale di quindici parametri, la qualità della vita nelle principali città pugliesi, stilando poi una graduatoria delle prime settanta.
La graduatoria vede il podio invariato rispetto allo scorso anno e occupato da Bari, Monopoli e Lecce, seguite da Trani e Brindisi; Barletta occupa la quindicesima posizione, Taranto la trentesima mentre Foggia, ultimo tra i capoluoghi di provincia, raggiunge solo la trentaseiesima posizione. Tra le città limitrofe fanno meglio di Bisceglie Molfetta e Corato (quattordicesima e sedicesima posizione), mentre Andria e Ruvo di Puglia occupano, rispettivamente, il ventiseiesimo e il ventottesimo posto. Non eccelso ma complessivamente buono il quadro generale della Bat, che vede rappresentate nella lista sei città su dieci, quattro delle quali (i tre capoluoghi e Bisceglie) posizionate tra le prime trenta. Chiudono la classifica Bitonto, Lucera, Peschici, San Severo e Cerignola, cui tocca la maglia nera.
I quindici indicatori riportati dal sito tengono conto di quasi ogni aspetto della vita cittadina: assetto economico (stabilità amministrativa), servizi al cittadino (qualità dell’istruzione, progetti presentati e finanziati a livello comunale, servizi per turisti e disabili, ristorazione, shopping, sicurezza), infrastrutture (qualità della rete viaria, trasporti pubblici), vivacità culturale e stato dell’ambiente (presenza di aree verdi e piste ciclabili, raccolta differenziata, pulizia dell’ambiente cittadino).
«L’anno scorso», dichiarano i redattori di Amazing Puglia, «la classifica delle città pugliesi più vivibili partì come un gioco. Quest’anno abbiamo deciso di dare all’argomento l’importanza che merita, anche perché il lockdown che abbiamo vissuto e che speriamo di aver superato, ha indicato chiaramente che anche le nostre città, dalle più grandi alle più piccole, dovranno fare i conti con i cambiamenti imposti dalle pandemie».
L’aumento dei parametri di riferimento e l’ampliamento del numero delle città connotano dunque la classifica come una seria analisi della qualità della vita nei centri pugliesi, ma il vero obiettivo – stando a quanto dichiarano gli autori dell’articolo – è quello di stimolare i cittadini al cambiamento. «Non bisogna mai dimenticare che nessuna città è perfetta, nemmeno quelle che occupano il podio della nostra classifica. Tutte sono migliorabili, ma nessun sindaco ha la bacchetta magica, anche se i cittadini impazienti pensano che si possa cambiare una città dall’oggi al domani. […] Siamo coscienti che questa classifica scatenerà qualche critica e malumori campanilistici, ma vi invitiamo a guardarla per quello che è: un tentativo di stimolare dibattiti, un incentivo per sindaci e amministrazioni locali ad uno sforzo a migliorare e migliorarsi ancora di più, affinché sia l’intera Puglia a trarre beneficio da una corretta gestione del territorio».