Questa mattina Bisceglie ha onorato la memoria di Antonio Papagni, che a 27 anni fu vittima innocente del massacro delle Foibe, probabilmente gettato nella foiba dell’Abisso di Plutone di Basovizza (Trieste). Il giovane biscegliese era Guardia di pubblica sicurezza presso la questura di Trieste. È stato riconosciuto dallo Stato “vittima delle massacro delle foibe, dell’esodo Giuliano-Dalmata e delle vicende del confine orientale” ed è ricordato anche nel Famedio della Questura di Trieste, unitamente a tanti innocenti barbaramente infoibati in tempo di guerra, e per la maggior parte, come Antonio, a conflitto terminato.

Durante la cerimonia organizzata dall’Amministrazione Comunale, anche su impulso del Centro Studi Biscegliese presieduto dal Dott. Tommaso Fontana, in corrispondenza della targa apposta al civico 55 di via San Lorenzo, dove Antonio Papagni aveva vissuto prima di partire senza fare più ritorno, è stata deposta una corona, benedetta da Don Ferdinando Cascella, parroco di San Lorenzo. Alla cerimonia, insieme al Sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano, al vicepresidente della Provincia Pierpaolo Pedone, ad assessori e consiglieri comunali, ad autorità civili e militari, alle associazioni combattentistiche e d’arma, hanno partecipato anche Elisabetta e Giovanni Papagni, nipoti di Antonio.

“Il sentito e accorato ricordo del nostro Concittadino Antonio Papagni e di tutti i martiri delle Foibe si unisce all’impegno di operare, ciascuno nel proprio ruolo, per tutelare i valori fondanti della nostra Costituzione: la pace, la libertà, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e civili”, ha dichiarato il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano. “Sono gli antidoti più forti da opporre alla politica dell’odio, della prevaricazione e della violenza che hanno provocato e continuano a provocare tuttora dolore e sofferenza. Ringrazio tutti per aver partecipato alla cerimonia, in particolare Elisabetta e Giovanni Papagni che con la loro presenza e testimonianza hanno dato ulteriore valore e senso alla cerimonia”.