La Raccolta Alimentare in città, in collaborazione con Caritas Bisceglie, ancora una volta ha rimostrato la sensibilità e generosità dei biscegliesi che, nonostante il periodo storico non proprio felicissimo, nella giornata di sabato 6 aprile ha ricavato circa due tonnellate di prodotti (pasta, zucchero, tonno, biscotti, salsa, ed altro) per un valore complessivo di circa duemila euro.
Ai volontari Caritas spesso non è stato necessario nemmeno consegnare il volantino che illustrava gli obiettivi della presenza all’ingresso dei supermercati che avevano dato la loro disponibilità ad ospitare i volontari. “Purtroppo ci sono ancora alcune catene di supermercati”, si legge nella nota, “che pur operando sul territorio biscegliese non sembrano avere questa sensibilitá sociale, non aderendo alla raccolta alimentare”.
Tanti i gesti di grande generosità, a partire dagli utenti abituali che hanno offerto anche solo un pacco di pasta, o la generosità di Omar, ragazzo senegalese che ha consegnato anche lui dei “doni”. Significativo il gesto di una signora che ha raccontato come più della metà della sua pensione era stata spesa per l’acquisto di un bustino ortopedico, senza il quale non può camminare. E tale spesa le vieterà di far fronte ad altre necessità. Eppure non si è sottratta alla solidarietà.
Tutto il ricavato è stato consegnato al Centro Caritas dei Cappuccini: diviso equamente tra le dodici parrocchie che ieri, lunedì 8, hanno ritirato i beni. Nulla è stato lasciato al caso per la raccolta con i volontari, sempre in coppia, che hanno registrato ogni pezzo che “donato” in un apposito modulo che consegnato a fine serata.
Gli utenti Caritas che potranno usufruire dei beni della raccolta sono inseriti in un database dopo aver fatto un colloquio con il parroco o con suoi delegati, opportunamente formati, nei Centri di ascolto: in tale colloquio si individuano le varie criticità della famiglia e la composizione della stessa. Tale situazione è verificata anche attraverso l’ISEE.
Non è possibile recarsi in qualsiasi parrocchia se non in quella in cui si è registrati: vi è un controllo incrociato proprio grazie alla piattaforma informatizzata: questo evita eventuali casi di abusi. Si può essere certi che ogni contributo che i volontari ricevono è effettivamente destinato a famiglie che, per mancanza di lavoro, per presenza di persone portatrici di handicap o invalidità, o per assenza di uno dei genitori, stanno vivendo una situazione di disagio economico.