Nuovo tassello nella vicenda legata alle indagini e al processo sul conto dell’azienda biscegliese Extrafrutta Srl. Lo scorso 24 luglio con l’operazione “Macchia nera” sono scattati gli arresti per Maria Macchia, sospetta “caporale” di Mola di Bari, Bernardino Pedone e Massimo Dell’Orco, rispettivamente amministratore e dipendente dell’azienda agricola. I sospettati sono stati tutti accusati di aver pagato per anni 2mila braccianti agricoli a 2 euro e 50 cent l’ora facendoli lavorare anche sino a 14 ore consecutive. Il 29 luglio il giudice per gli indagini preliminari aveva sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora per due dei tre maggiori sospettati (Maria Macchia e Bernardino Pedone) e per altri quattro indagati.
Lo scorso 16 agosto il tribunale della libertà di Bari ha invece accolto l’istanza di riesame depositata dai legali Antonio Sarcina e Tommaso Cimadomo ed ha disposto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari all’indagato Massimo Dell’Orco. L’impiegato dell’azienda Extrafrutta Srl di Bisceglie era agli arresti domiciliari dallo scorso 24 luglio e si è dichiarato estraneo a tutti gli addebiti mossi nei suoi confronti. L’indagato ha dichiarato di aver intrattenuto solo ed esclusivamente rapporti lavorativi con gli altri co-indagati.