È stato presentato qualche giorno fa il progetto per la creazione di un reparto extraospedaliero all’interno della Casa della Divina Provvidenza, reparto riservato a pazienti affetti da gravi disturbi del comportamento alimentare (Dca). La notizia del progetto è stata divulgata in un comunicato ufficiale da Bartolo Cozzoli, commissario straordinario della Cdp.

“La residenza terapeutico-riabilitativa che ci proponiamo di lanciare è una struttura extraospedaliera che fa parte del circuito della Riabilitazione del Dipartimento di Salute Mentale della Asl”, afferma Cozzoli nella nota stampa. “Essa rappresenta un nodo cruciale nella rete assistenziale per i Dca e ha come finalità l’attuazione del programma terapeutico-riabilitativo psico-nutrizionale”.

Il piano è nato per rispondere alle esigenze territoriali delle Asl della Bat (il cui unico centro per il trattamento dei Dca è ubicato a Margherita di Savoia ed è privo di posti letto) e della provincia di Foggia. I Dca sono un fenomeno particolarmente rilevante sul territorio nazionale (si stimano all’incirca tre milioni di casi), che rappresenta addirittura la seconda causa di morte di ragazze adolescenti. Il percorso riabilitativo proposto dalla Cdp mira a raggiungere un miglioramento nella condizione fisica dei pazienti e la risoluzione dei problemi psicologici, causa dei disturbi fisici.

Il progetto prevede la realizzazione di una residenza terapeutico-riabilitativa extraospedaliera capace di accogliere fino a 20 pazienti, ubicata al secondo piano del padiglione 10/B. L’équipe medica sarà composta da un medico psichiatra, uno psicologo, due operatori socio sanitari e nove tra infermieri, educatori e tecnici della riabilitazione psichiatrica (che lavoreranno a tempo pieno), nonché da un medico internista, un medico esperto in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Npia), uno specialista in scienze dell’alimentazione, un dietista, un fisioterapista e un assistente sociale (i quali si occuperanno dei pazienti per un numero variabile di ore settimanali con accesso programmato). La squadra verrà inoltre affiancata da alcuni esperti in attività espressive (quali yoga, arti visive, teatro, scrittura, ginnastica), che aiuteranno i pazienti durante il percorso di riabilitazione clinica e psicologica.

L’iniziativa ha ricevuto il plauso di Fials (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori della Sanità) e Confsal (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori) che, in un comunicato indirizzato al presidente della regione Emiliano, definiscono il progetto “un’occasione imperdibile per il rilancio delle attività assistenziali della Casa della Divina Provvidenza, che dovrà da subito, dopo il passaggio di gestione ad Universo Salute, rappresentare un punto di partenza per un rafforzamento aziendale ed una innovazione nelle attività assistenziali attraverso un processo di riconversione dei processi resi attualmente, contribuendo così a garantire un futuro stabile ai circa 1600 dipendenti”.

“Con questo progetto”, conclude Cozzoli, “ci poniamo già un momento dopo il salvataggio della Casa della Divina Provvidenza, speranzosi che la stessa struttura possa avere anche un grande rilancio nel panorama nazionale dell’assistenza sanitaria”.