“Ciò che è successo lo temevamo da tempo ma speravamo non accadesse. In quasi, purtroppo, un decennio di storia della xylella in Puglia, un balzo del genere non si è mai visto; quindi ci chiediamo: cosa è successo? Quali sono le dinamiche che hanno permesso che ciò accadesse nonostante il particolare monitoraggio della regione sulle attività vivaistiche? Sono i quesiti che si è posto il presidente di Confagricoltura Bisceglie, Giuseppe Di Niso, a seguito dei casi di xylella constatati nel territorio di Canosa.
“Sapendo di non esagerare, voglio ricordare che il nord barese e la Bat tutta sono il cuore pulsante dell’olivicoltura regionale e forse nazionale, pertanto, l’insediamento di tale batterio in questo territorio – evidenzia – creerebbe danni economici, sociali e culturali di proporzioni gigantesche. Non voglio nemmeno immaginare o descrivere uno scenario simile al Salento, soprattutto in questo momento dove l’agricoltura è l’unico settore che in qualche modo sta trainando l’economia locale, tant’è vero che nell’ultima campagna di olive abbiamo accolto nei nostri campi gente proveniente da altri settori in crisi (ristorazione, artigianato, edilizia)”.
“Concludo con un appello agli organi competenti – dichiara Di Niso – affinché facciano chiarezza sull’accaduto a Canosa e controllino la zona in questione e con la richiesta a tutti i vivai e operatori del settore di non agire con leggerezza e superficialità, dobbiamo essere attenti e responsabili non solo per noi, qui si tratta di salvaguardare un patrimonio che i nostri nonni ci hanno lasciato e noi dobbiamo assolutamente lasciare ai nostri figli, facciamolo per loro”.
“La comparsa di Xylella in agro di Canosa di Puglia ha preoccupato anche noi ma voglio rassicurare che si tratta di un focolaio isolato. Ne abbiamo certezza dopo tre settimane di indagini accurate e puntuali analisi”. Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, commentando la notizia del ritrovamento di piante ornamentali infette in un vivaio di Canosa.
“Il lavoro del Servizio fitosanitario regionale – precisa il direttore del Dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone – è stato accurato e tempestivo. Il sito in cui è stato ritrovato il batterio era già stato monitorato agli inizi di quest’anno nell’ambito del piano di controllo del nostro servizio fitosanitario senza trovare nulla di preoccupante. Le piante infette, invece, sono emerse nel mese di novembre a seguito delle attività di autocontrollo che i nostri vivai regolarmente svolgono. Il rinvenimento del batterio, prontamente comunicato alla Regione Puglia, è stato confermato agli inizi di questo mese di dicembre su alcune piante ornamentali di Dodonea. I nostri Uffici hanno verificato immediatamente la dimensione del problema e sottoposto a controllo oltre 5 mila piante specificate intorno al focolaio. Vorrei sottolineare che in nessun caso è stata individuata la presenza di Xylella. Peraltro il sito è stato ispezionato anche per la presenza di insetti vettori: rari gli adulti catturati, nessuno positivo al batterio. Sono in corso anche le analisi di tracciabilità con indagini estese, anche al di fuori del territorio regionale, ai fornitori e ai clienti delle piante investigate. E ad oggi non sono state rinvenute ulteriori piante infette”.