Il Commissario dalla Casa Divina Provvidenza, avv. Bartolo Cozzoli, ha illustrato lunedì 27 luglio presso il Ministero delle Attivita Produttive il programma dell’amministrazione straordinaria e le azioni ipotizzabili per giungere alla vendita del complesso aziendale della Casa della Divina Provvidenza (sedi di Bisceglie, Potenza e Foggia).

Obiettivo fondamentale è salvaguardare i livelli occupazionali ma tuttavia al momento, dall’analisi aziendale, risulterebbero in esubero 100 dipendenti (50 a Bisceglie, 40 a Foggia e 10 a Potenza) in gran parte amministrativi, per i quali sarebbe ipotizzabile un percorso di riqualificazione da effettuarsi durante un periodo di collocamento in cassa integrazione in deroga della durata di 4-5 mesi.

Attualmente infatti la C.D.P. ha una grossa carenza di Operatori Socio Sanitari, figura di supporto dell’assistenza infermieristica.

Il Commissario Cozzoli ha pertanto comunicato che entro un mese sarà pubblicato il bando pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse all’acquisto della CdP, mentre per la gestione degli esuberi, che si cercherà di ridurre o azzerare del tutto, si attende innanzitutto una risposta chiara della Regione Puglia in ordine all’incremento delle rette, cosa questa già fatta dalla Regione Basilicata, al fine di innalzare i ricavi. Parallelamente si continuerà ad agire sul taglio dei costi.

Per ciò che concerne gli interventi sul contenimento della spese del personale, il Commissario ha proposto di ridurre, se non azzerare, le consulenze mediche ed i turni di guardia medica.

Mentre attraverso uno specifico accordo sindacale:

  • evitare il pagamento dell’indennità di malattia per le assenza fino a 3 giorni che è a carico dell’azienda;
  • abolire il diritto alla mensa per i dipendenti;
  • intervenire sulla riduzione o eliminazione dei permessi brevi, come da CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro);
  • Ricontrattare l’indennità di risultato per il personale medico.

Il commissario ha inoltre presentato l’ipotesi di un passaggio all’applicazione del CCNL ARIS RSA e Centri di Riabilitazione che sarebbe penalizzante economicamente e giuridicamente per i dipendenti oltre che prevedere un maggiore orario di lavoro settimanale.

La FIALS ha rigettato ogni ipotesi di cambio di CCNL e ha ribadito che innanzitutto bisogna conoscere la posizione delle Regioni Puglia e Basilicata in ordine all’incremento dei ricavi e ha proposto l’apertura di un tavolo di confronto aziendale prima di aprire tavoli al Ministero del Lavoro per la richiesta di CIG in deroga.

“In questi anni – spiega Massimo Mincuzzi, Fials Puglia gli unici a pagare un prezzo elevato sono stati i lavoratori e anzi come FIALS abbiamo sollecitato interventi al fine di garantire l’erogazione dell’indennità per il contratto di solidarietà per tutto il periodo da luglio 2013 a settembre 2014. La FIALS ritiene infatti che ci siano ancora margini sulla riduzione dei costi generali, senza tagliare sul personale e ha richiesto specifiche garanzie oltre a quella fideiussoria sul mantenimento dei livelli occupazionali ma anche sull’invarianza del CCNL da parte della nuova proprietà”.