La Casa della Divina Provvidenza è ufficialmente in vendita, a renderlo noto è stato proprio il commissario straordinario Bartolo Cozzoli attraverso un comunicato stampa ufficiale dell’ente. Nella comunicazione della Cdp inviata questa mattina si legge che: “Il 21 settembre 2015 è stato pubblicato, su alcuni dei quotidiani nazionali ed internazionali (di cui due a carattere economico), l’invito a manifestare interesse per l’acquisto dell’azienda o dei rami d’azienda di proprietà della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza in Amministrazione Straordinaria”. L’amministrazione straordinaria della Cdp ha ribadito ancora una volta la propria volontà a voler “assicurare la continuità aziendale dell’Opera di Don Uva, la salvaguardia dei livelli occupazionali e la massima soddisfazione possibile per i numerosi creditori” e proprio in quest’ottica è stata avviata una prima fase della cessione dell’ente in cui si valuterà la solidità finanziaria dei possibili acquirenti.
Potranno formulare manifestazione di interesse all’acquisto della Casa della Divina Provvidenza persone fisiche o giuridiche, italiane o estere che “non si trovino in stato di liquidazione; non siano sottoposte, in conformità alla legislazione del Paese di appartenenza, a procedure concorsuali o a qualunque altra procedura che denoti lo stato di insolvenza, lo stato di crisi o la cessazione dell’attività o a gestione coattiva; che non siano state assoggettate a sanzioni che comportino il divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione in base alla legislazione dei rispettivi Stati di appartenenza”.
La manifestazione di interesse dovrà essere redatta in forma scritta in lingua italiana o inglese, gli operatori economici dovranno inoltre presentare contestualmente anche la seguente documentazione:
“(a) autocertificazione dei dai identificativi completi, oltre ad uno schema della struttura di controllo, sino a risalire all’apice della stessa, nonché, qualora il soggetto che manifesti interesse sia una società quotata, elenco dei dieci maggiori azionisti;
(b) copia dell’atto costitutivo e dello statuto sociale vigente del soggetto interessato;
(c) ove si tratti di soggetto iscritto nel Registro delle Imprese, il certificato del Registro delle Imprese relativo al soggetto interessato, attestante la vigenza delle cariche sociali, l’indicazione nominativa degli amministratori e dei relativi poteri, nonché dei sindaci, ove esistenti, con dicitura “nulla osta antimafia” (o altro documento equipollente in caso di Soggetto Interessato straniero);
(d) breve profilo dell’attività svolta dal Soggetto Interessato e, se esistente, dal gruppo di appartenenza e/o dalla società controllante, comprensiva dei principali dati economici e finanziari, in cui si evidenzino, in particolare, le attività eventualmente svolte in uno o più dei settori di attività in cui opera, direttamente o indirettamente, la Congregazione;
(e) copia dell’atto di conferimento dei poteri al legale rappresentante/procuratore che sottoscrive la manifestazione di interesse e copia del documento di identità del firmatario, in corso di validità;
(f) certificato di vigenza non anteriore di 60 giorni rispetto alla data di trasmissione della manifestazione d’interesse;
(g) ove si tratti di soggetto tenuto per legge alla predisposizione ed approvazione di un bilancio, i bilanci civilistici e, se esistenti, consolidati dell’offerente relativi agli ultimi tre esercizi (nel caso di soggetti costituiti da meno di tre anni, bilanci civilistici e consolidati disponibili”.
La manifestazione di interesse dovrà essere presentata entro e non oltre le ore 12 del 10 ottobre 2015 presso lo studio del Notaio Pietro Acquaviva sito in Via Alcide de Gasperi n. 21, 76011 Bisceglie (BT). La documentazione dovrà essere inviata al succitato studio notarile mediante comunicazione “riservata”, alla c.a. del Commissario Straordinario, recante il riferimento “Manifestazione di Interesse in relazione alla vendita del Complesso Aziendale”, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno.
Ora si entra in una fase fondamentale per il futuro dell’intera Casa della Divina Provvidenza, per i suoi lavoratori e soprattutto per i suoi pazienti. Tra una ventina di giorni si potrà già capire se il futuro dell’ente sarà pubblico o privato e se i vari rami dell’azienda saranno acquistati singolarmente da operatori economici diversi.