“Serve da subito un tavolo istituzionale di monitoraggio regionale sulle chiusure/aperture dei Centri commerciali con le Prefetture, con i Comuni e il mondo Sanitario per ricercare soluzioni che permettano a tutti di operare in sicurezza senza alcun rischio per i lavoratori e i cittadini”. A parlare è il Segretario generale della Fisascat Cisl Puglia, Antonio Arcadio, in una lettera inviata al Presidente Michele Emiliano.
“Nel riconoscerle la sua ferma volontà nel tutelare i cittadini pugliesi, le lavoratrici e lavoratori di questa regione – osserva Arcadio – le scrivo per chiederle un suo intervento nella vicenda, a nostro dire ambigua, dei centri commerciali chiusi nei weekend, che stanno di fatto da un lato mettendo in crisi un settore già fortemente indebolito dall’avvento delle vendite online, dall’altro creando disuguaglianze tra le stesse attività merceologiche ed infine aumentando la possibilità di assembramenti negli store aperti nel sabato e domenica fuori dai centri commerciali e presenti nei borghi cittadini. Certamente ricorderà in questi anni le chiusure dei noti marchi commerciali in Puglia Carrefour, Brico-Center, Mercatone Uno, Auchan e tanti altri gestiti attraverso la Task-Force regionale portando alla perdita di centinaia di posti di lavoro. La chiusura solo di alcuni per giunta solamente nei weekend – continua – non è la risposta giusta per sconfiggere la diffusione del virus Covid-19“.
“Pensiamo che la risposta legittima sia: il rispetto dei protocolli; il rispetto da parte delle aziende dei DPCM in materia di sicurezza – prevenzione e salute; il controllo capillare – continua il segretario Fisasca Cisl Puglia – da parte delle forze di sicurezza preposte al rispetto delle direttive per diminuire l’espansione del virus. Ribadendo che la salute, la sicurezza e il rispetto delle normative anti Covid sono sempre al primo posto di tutti, ma certamente serve riflettere sui controsensi creati dall’ultimo DPCM, dove si delineano gli spazi e metri quadri per ogni cliente ma non si vigila per verificare il reale ossequio di quanto prescritto”.