7000 Dichiarazioni di Immediata Disponibilità (DID), 3000 certificati, 263 aziende, 373 Patti di Servizio: questi alcuni dei numeri prodotti dal Centro per l’Impiego (CPI) di Bisceglienei primi sette mesi del 2015.
Da una relazione sulle attività del Centro, sito in via Pendio Cappuccini 22, emerge che l’ufficio ha offerto, da gennaio a luglio 2015, servizi ai cittadini, alle imprese e ai diversamente abili, per un totale di oltre 700 informazioni e primo orientamento su funzioni e servizi del CPI, offerte di lavoro e concorsi pubblici, bandi e avvisi pubblici rivolti ai disoccupati, offerte di tirocini formativi, corsi di formazione regionali e provinciali, avvisi pubblici per le categorie protette, cantieri di cittadinanza.
L’ufficio ha inoltre fornito supporto alla consultazione delle opportunità affisse nelle bacheche del centro e all’utilizzo da parte dei disoccupati dell’Internet Point per la ricerca attiva del lavoro.
Sono state rilasciate oltre 170 credenziali di accesso ai cittadini a “Sintesi“, il portale utilizzato anche dagli operatori del Centro per l’impiego, che favorisce il matching tra domanda e offerta di lavoro, con un’interfaccia personalizzata in base alle esigenze lavorative e formative dei singoli.
Credenziali d’accesso che sono state fornite anche a 263 aziende, per le quali è stata prevista attività di informazione e consulenza per il corretto inserimento delle comunicazioni obbligatorie sul sito, come anche in relazione a tipologie contrattuali, sgravi contributivi e agevolazioni, nuova normativa regionale sui tirocini formativi.
Sono stati attivati, infatti, nello stesso periodo di riferimento, 27 tirocini formativi presso aziende locali, con redazione e stipula della relativa convenzione e del progetto formativo, tutoraggio dei tirocinanti e rilascio degli attestati finali delle competenze acquisite. La maggior parte dei tirocini attivati si è trasformata poi in rapporti di lavoro, grazie anche all’attività di consulenza su agevolazioni e incentivi e di supporto tecnico svolta a favore delle aziende ospitanti.
Utilizzando un approccio individualizzato, sono stati convocati 55 discoccupati, per i quali è stato realizzato il bilancio di competenze e l’avvio a corsi di formazione.
Sono stati inoltre convocati, per un colloquio di orientamento, profilazione e stipula del Patto di Servizio, 139 giovani e 47 “no Neet“, ovvero i soggetti non impegnati nello studio, né nel lavoro, né in percorsi di formazione. Il Patto di Servizio è uno strumento utilizzato dai Centri per l’impiego per formalizzare un accordo con disoccupati e occupati sul progetto personale scelto, sia che esso preveda un percorso formativo sia un sostegno all’inserimento lavorativo.
I Patti di Servizio attivati, nel loro insieme, salgono a 373 e prevedono la gestione di calendari mensili di appuntamenti con i disoccupati.
L’afflusso di utenti agli sportelli del Centro per l’impiego di Bisceglie ha subito un incremento rispetto agli anni passati, poiché la Deliberazione della Giunta regionale 2500/2013 ha imposto la conferma della DID ogni sei mesi, al fine del mantenimento dello stato di disoccupazione e dei diritti correlati.
Il personale del CPI, pertanto, ha dovuto far fronte alla gestione di 7000 DID e al rilascio di oltre 3000 certificati.
Prendendo in considerazione le categorie protette, invece, emerge che il Centro si è occupato della ricezione di 137 domande di partecipazione ad avvisi pubblici per le categorie protette e della imputazione dei dati sul sistema informativo “Sintesi”.
L’attività informativa e di mediazione tra domanda e offerta svolta dall’ufficio, ha visto compimento con la richiesta di alcune aziende locali di ricerca del personale. A fronte di tali ricerche, sono stati preselezionati 53 candidati attraverso appositi colloqui di verifica del possesso delle competenze e conoscenze richieste dalle aziende, e attraverso la piattaforma IDO (Incontro Domanda Offerta) di “Sintesi”.
I dati che emergono dalla relazione sull’attività dell’ex ufficio di collocamento di Bisceglie, quindi, non risultano essere trascurabili, ma evidenziano l’importanza che tali uffici ancora oggi possono avere per la ricerca attiva di un posto di lavoro.