Abbiamo più volte avuto modo di testimoniare il lodevole ed instancabile operato del centro recupero tartarughe marine di Molfetta, ogni anno, il centro diretto da Pasquale Salvemini, recupera, cura e riporta in mare centinaia di tartarughe marine. Ad aiutare Pasquale Salvemini ed i suoi sono principalmente i pescatori ed in particolare la marineria biscegliese che nel corso degli anni si è sempre più distinta per la propria attenzione al salvataggio delle tartarughe marine. L’operato del centro recupero è stato lodato da tutta Italia ed è anche stato seguito più volte dai media nazionali e dal famoso programma Lineablu (clicca qui per il nostro video servizio).
In questi giorni il Centro Recupero Tartarughe Marine di Molfetta si è trovato per la prima volta al centro della cronaca locale non per il suo operato ma per una questione riguardante la sede. Salvemini ed i suoi sarebbero ormai intenzionati a lasciare Molfetta per trasferirsi nei comuni limitrofi di Giovinazzo e Bisceglie.
Per far chiarezza sulla vicenda abbiamo contattato proprio Pasquale Salvemini. Il responsabile del centro recupero tartarughe marine ci ha dapprima spiegato le ragioni che lo stanno spingendo a lasciare la città di Molfetta: “Dopo 12 anni di attività abbiamo iniziato a vederci attorno perché la nostra attuale struttura comincia ad essere troppo piccola, avremmo bisogno di una sede tre volte più grande. A Molfetta non ci sono locali adatti alle nostre attuali esigenze e che contemporaneamente abbiano un affaccio sul mare. Locali di grandezza adeguata ci sono ma in periferia e quindi lontano dal mare, questo mi costringerebbe a salinizzare l’acqua ed è una cosa che vorrei evitare poiché l’acqua prelevata direttamente dal mare fornisce una garanzia ulteriore per la salute delle tartarughe. Infine è inutile negarlo, non riusciamo ad avere un dialogo con l’amministrazione comunale molfettese”.
Salvemini ha poi proseguito chiarendo qual è stata l’ offerta presentata dal comune di Bisceglie: “Mi sono interfacciato con l’amministrazione comunale biscegliese con cui abbiamo individuato e vagliato diverse location. Per prima abbiamo considerato l’ex ufficio della Capitaneria di Porto ma non andava bene per noi per via della larghezza troppo stretta dei varchi delle porte, poi abbiamo valutato anche l’utilizzo di alcune strutture presenti presso il camping La Batteria ma non è una soluzione praticabile perché ormai quell’area è utilizzata per differenti finalità, infine la sede più opportuna che abbiamo individuato sul territorio biscegliese è quella di un ex ristorante ubicato proprio accanto alla lega navale. Su quest’ultima struttura stiamo facendo una serie di verifiche, sicuramente anche li ci sono una serie di lavori di adeguamento da eseguire però la sua vicinanza al mare la rende una buona opzione”. Perché quindi il centro recupero tartarughe marine non si è ancora trasferito nella cittadina biscegliese? Con grande sincerità Salvemini ci ha spiegato che: “Dopo l’interessamento di Bisceglie si è fatto avanti il comune di Giovinazzo che ci ha offerto una struttura enorme di circa 1200mq, si tratta di un ex scuola elementare con affaccio sul mare e contestualizzata nel centro storico cittadino. Il comune di Giovinazzo vorrebbe realizzare in questa struttura una sorta di edificio del mare, con anche un museo, ed ha quindi pensato a noi. Quest’ offerta ci ha un po’ bloccato e ci ha portato a congelare momentaneamente le trattative instaurate con il comune di Bisceglie”.
Sul futuro del centro recupero tartarughe marine Salvemini si mostra ancora incerto e cauto: “Non abbiamo preso una decisione stiamo ancora valutando e per ora rimaniamo qui a Molfetta. Non escludo che potremmo decidere di avere più di una sede, per noi un punto d’appoggio a Bisceglie sarebbe fondamentale dato che la marineria biscegliese recupera centinaia e centinaia di tartarughe marine, il loro è un contributo senza alcun dubbio fondamentale per il nostro operato e quindi per noi sarebbe un’ottima cosa avere una sede li a Bisceglie”.