“L’azienda non rispetta gli impegni presi e non riconosce le libertà sindacali dei lavoratori, un diritto sancito dalla Costituzione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis nella conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina nella sede del sindacato ad Andria, per fare il punto sulla vertenza Adn Call Center con sede a Bisceglie e Barletta. Poco prima dell’inizio della conferenza stampa, però, ad Andria sono arrivati un centinaio di lavoratori di Adn Call Center, i quali si sono dissociati da quanto affermato dal sindacato. Analizziamo quindi le due posizioni contrapposte.
“Tutto è cominciato lo scorso mese di marzo, quando abbiamo comunicato all’azienda l’iscrizione di alcuni lavoratori al nostro sindacato. L’Adn”, ha spiegato Deleonardis, “ha contestato queste tessere, non ha riconosciuto le deleghe e la nomina di un Rsa. Per tali ragioni abbiamo deciso di depositare, tramite il nostro ufficio legale, presso gli uffici giudiziari di Trani un ricorso, ex articolo 28 dello “Statuto dei lavoratori”, per la condotta antisindacale. Secondo noi, l’azienda attua atteggiamenti discriminatori verso gli iscritti alla Cgil”.
“Nel frattempo”, si legge nella nota del sindacato, “è stato siglato un accordo con Assocall, l’associazione nazionale dei call center per il riconoscimento delle libertà sindacali”. “Un accordo importante”, ha aggiunto Deleonardis, “che dovrebbe aprire spazi negoziali e future relazioni con molte aziende dei call center, ma che oggi ad un mese dalla sottoscrizione dobbiamo sottolineare la mancata attualizzazione in particolare dell’Adn dove è sorto un forte contenzioso in materia ed in cui si continuano ad applicare contratti ‘pirata’ (firmati con organizzazioni sindacali non maggiormente rappresentative) e soprattutto licenzia quattro lavoratori nostri iscritti, non mantenendo fede agli impegni assunti circa il rinnovo degli stessi e il licenziamento del rappresentante sindacale”. “Oltre che chiedere il loro reintegro”, prosegue il segretario generale della Cgil Bat, “chiediamo che vengano applicati contratti siglati con organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e chiediamo che, in base alla legge 81, si riconduca parte importante del lavoro nei contratti della subordinazione. Qui invece siamo in presenza di contratti occasionali rinnovati di mese in mese, a fronte di commesse che invece durano anche un anno. Dunque, nella precarietà, ulteriore precarietà e ricatto del lavoro. Abbiamo chiesto e rivendichiamo l’applicazione del protocollo sottoscritto presso il Ministero dello Sviluppo economico il 4 Maggio 2017 che impegna i committenti, quali Tim, Telecom, Enel, Eni ecc… ad affidare le commesse, ai sensi dell’art 23 comma 16 dlgvo 50/2016, esclusivamente alle aziende che applicano i contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”, ha concluso il segretario generale Deleonardis.
Al sindacato, però, come detto, si è contrapposta la posizione di oltre cento lavoratori, che ieri mattina hanno raggiunto la sede della Cgil, ad Andria. “Le azioni della Cgil non sono affatto rappresentative dei nostri interessi, ma forse di uno sparuto numero di lavoratori che non può certo parlare a nome di tutti noi e che creano, al contrario, una grave tensione nei rapporti sociali e di lavoro”. Sostengono i 121 lavoratori di Adn Call Center costituitisi in un comitato spontaneo. Hanno contestato “tutte le accuse mosse dalla Cgil, probabilmente per poca conoscenza della realtà di cui parlano e che mettono in cattiva luce il nostro ruolo di collaboratori dando una immagine non vera dell’azienda presso cui lavoriamo”.
“Vogliamo invece testimoniare cosa vuol dire per noi lavorare in una realtà aziendale che ha sempre condiviso con noi collaboratori con chiarezza e trasparenza quale è il contratto applicato e quali sono i meccanismi che lo regolano”, scrivono i 121 dipendenti. “Come lavoratori autonomi infatti due sono i perni principali: la flessibilità dell’orario di lavoro (noi operatori ci prenotiamo in autonomia e scegliamo noi se ed in che turno lavorare) e la meritocrazia (siamo operatori di vendita telefonica e quindi il nostro obiettivo è di contribuire ai risultati aziendali ognuno con le proprie caratteristiche e capacità commerciali evidentemente con risultati di performance e remunerativi che possono essere anche molto diversi)”.
“Lavoriamo in una azienda che cerca sempre di mettere i lavoratori nelle condizioni migliori per permetterci di dare il meglio”, hanno concluso i dipendenti di Adn Call Center, “per farci ottenere risultati positivi, e che ci permette anche di usufruire di una ludoteca completamente gratuita per i collaboratori dove poter lasciare con tranquillità i propri figli durante i turni di lavoro”.