“Il 2016 è un anno da dimenticare dal punto di vista del lavoro nella nostra provincia”. Ad affermarlo è la Cgil Bat in un comunicato stampa diramato nella giornata di ieri. Il quadro tracciato dal sindacato è impietoso: “un cittadino su tre ha perso il lavoro, un esercito al quale si aggiungono gli inoccupati, cioè donne e uomini che non hanno mai svolto un lavoro, che sono oltre 18 mila facendo arrivare a quasi 80 mila il numero di chi è in cerca di una occupazione. Poi ci sono tutti i contratti atipici, partite iva e somministrati pari a 25 mila lavoratori”.
Il segretario generale Giuseppe Deleonardis afferma che: “la questione è capire dietro quell’ora di lavoro dichiarata all’Inps cosa c’è. Secondo noi altro sommerso, ovvero pezzi nascosti di occupazione e di precarietà dilagante”. “Dalle ispezioni dell’ispettorato del lavoro, e quindi non siamo noi a dirlo”, aggiunge Deleonardis, “nel settore agricolo il lavoro nero nel territorio si attesta al 42 per cento, nel manifatturiero si sale al 66 percento, se si considerano anche le irregolarità contrattuali, così come nell’edilizia e nel terziario si sfiora il 68 percento”.
“Una situazione pesante che si registra soprattutto nei settori che maggiormente risentono della crisi, i cui effetti si sentono in tutta la provincia ma in zone particolari come Trani, per esempio, gravi sono le difficoltà sul versante occupazionale”, continua il segretario generali Cgil Bat. “Il tema sul tavolo, dunque, non può che essere quello della battaglia per i diritti e la legalità, che come Cgil stiamo già affrontando e sulla quale ci stiamo confrontando con i sindaci del territorio. E poi l’attenzione alla programmazione dei fondi comunitari che devono essere l’occasione per il rilancio del territorio, tema su cui stiamo lavorando per creare una piattaforma regionale”. Deleonardis rivolge quindi un appello alle pubbliche amministrazioni “affinché in questa fase si possa fare delle diverse risorse una vera speranza per il territorio”.