Ha chiuso i battenti pochi giorni fa lo storico negozio di ortofrutta milanese dei fratelli Abbascià, vero e proprio pezzo di storia biscegliese a Milano e uno dei simboli dell’importanza, per lo sviluppo dell’economia del capoluogo lombardo, dell’apporto di menti geniali provenienti dal Sud Italia.
La chiusura della “Boutique della frutta” di Corso di Porta Nuova è arrivata a quasi due anni dalla scomparsa del capostipite del commercio ortofrutticolo lombardo, il compianto Dino Abbascià, che nel 1955, a soli 13 anni, si trasferì a Milano da Bisceglie e iniziò a lavorare come garzone prima di diventare in pochi anni, grazie alla sua tenacia e alla sua voglia di emergere, prima titolare di un negozio e poi di una delle aziende più grandi d’Italia, capace spesso di attirare l’attenzione di tv e giornali nazionali.
In realtà la chiusura del negozio non implica il termine definitivo dell’attività di oltre mezzo secolo dei fratelli Abbascià: dal 1° giugno, infatti, la vendita di frutta e verdura riprenderà, ma solo al dettaglio, in via Tolfetti, zona Corvetto, dove si trova l’ingrosso della società ortofrutticola.
La notizia, per il suo impatto, è stata ripresa da diversi media dell’area metropolitana milanese. In particolare, il quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri, in un articolo firmato da Dino Bondavalli e apparso nell’edizione milanese in edicola lo scorso giovedì 18 maggio, ha raccolto le parole emozionate di Pietro Abbascià, che con Dino e gli altri due fratelli Donato e Nicola, curava negozio e ingrosso.
“È un dispiacere immenso lasciare il nostro negozio – ha dichiarato Pietro Abbascià – Questo passo che abbiamo fatto e che abbiamo deciso prima di Natale è legato un po’ alla crisi e un po’ alla mancanza di Dino. Venendo a mancare lui nell’azienda serviva una svolta che ci desse in qualche modo un rilancio, per cui in questi giorni sto finendo di traslocare”.
Tra le cause citate dall’articolo in questione, oltre alla scomparsa di un abile imprenditore come il cavalier Dino, anche la crisi del commercio, la concorrenza della grande distribuzione e le forti restrizioni al transito nella cosiddetta “Area C”, in cui il negozio aveva sede.
Ma, come detto, i fratelli Abbascià non tireranno definitivamente i remi in barca: “Continueremo a seguire i clienti affezionati che continuano a telefonarci per i loro ordini – ha promesso Pietro – perchè, come diceva mio fratello Dino, qui non si molla mai“.
Nella foto in alto, Pietro Abbascià all’interno del suo negozio (fonte: myfruit.it)