“Non abbiamo nulla da dire se non ringraziare tutta la popolazione biscegliese, il sindaco e tutte le forze dell’ordine e soprattutto gli operatori che ci hanno aiutato in questi quattro anni. Grazie a loro stiamo imparando la lingua, alcuni di noi lavorano, altri sono riusciti a finire la terza media e a diplomarsi. Ma oggi alcuni ragazzi stanno perdendo tutto questo. È triste e brutto. È grazie alla comunità Oasi2 se riesco a leggere in italiano e a scrivere. Dunque sono io la prima persona a testimoniare la loro capacità e il loro amore verso di noi. Mi hanno dato la possibilità di conoscere la lingua e di integrarmi, come stavano facendo anche con gli altri ospiti, che adesso perderanno questa chance”. È con queste parole che il trentenne senegalese Camara Bacary Kanté, accolto dalla Comunità Oasi2 San Francesco Onlus nel Cas di Villa San Giuseppe, che ha chiuso definitivamente venerdì scorso con il Cas di piazza Castello, ha voluto esprimere la propria riconoscenza verso gli operatori che lo hanno seguito e verso la cittadinanza biscegliese.
“Io, Camara, personalmente non facevo parte dei primi arrivati, ma faccio adesso parte di quelli che si sono integrati”, prosegue il ragazzo. “Se non mi sbaglio Bisceglie è il paese più piccolo della Puglia ad avere due centri di accoglienza, ma quello con meno problemi tra popolazione e ospiti. Tutto questo lo si deve ai nostri bravissimi operatori. Che non ci danno solo da mangiare, ma ci educano e ci insegnano cosa dobbiamo fare e non fare. I ragazzi ieri piangevano non soltanto perché lasciavano i centri, ma perché interrompevano i rapporti con gli operatori e la popolazione. La conoscenza è facile, la separazione è difficile”
La lettera di Camara si chiude con un appello: “È vero che adesso i centri sono chiusi, ma resteremo in contatto perché avremo sempre bisogno di voi. I centri sono chiusi, le scuole serali sono chiuse perché i ragazzi stanno andando via ed è triste. Questi ragazzi sono volonterosi e hanno voglia di integrarsi, andavano a scuola per imparare la lingua e adesso tutto questo si sta perdendo. Questi ragazzi hanno a cuore questa città. Ringraziamo tutta la popolazione biscegliese. Siamo per la pace e vogliamo tutto il benessere di questa città, che è nel nostro cuore e resterà sempre nel cuore anche se saremo fuori di qua”.