Mantenere la calma, agire con prontezza e sangue freddo, applicare alcune manovre base di primo soccorso. Basterebbero queste tre azioni per mettere in salvo una piccola, o una grande, vita. È quanto emerso durante l’incontro formativo gratuito “Come salvare la vita a un bambino”, che si è svolto la mattina del 7 giugno nell’aula magna di Salnitro, organizzato, per la seconda volta, da ludoteca “Ambarabà” e Pro Loco Bisceglie, in collaborazione con il quarto circolo “Don Pasquale Uva” e l’associazione Pegaso onlus. Il tutto grazie ai ragazzi della cooperativa sociale “Progetto assistenza”, che, mettendo a disposizione competenze ed esperienza sul campo, hanno illustrato in maniera chiara e diretta come comportarsi e cosa evitare in caso di emergenza.

Dopo la visione di un filmato con due finali diversi in base come veniva gestita la situazione, il team di giovani infermieri ha spiegato le manovre di primo soccorso, sia per “pazienti” adulti che per lattanti (da 0 a un anno) e bambini (da uno a 8). Ci si è soffermati sul soffocamento per ingestione di un corpo estraneo, mostrando come intervenire sia in caso di ostruzione parziale che totale. Poi sono state simulate le operazioni di messaggio cardiaco e insufflazione (respirazione bocca a bocca o tramite pallone ambu), fino alla posizione laterale di sicurezza da far assumere al soggetto, se le operazioni sono andate a buon fine.

Tra gli accorgimenti da rispettare sempre, importante, in primis, verificare la sicurezza dell’ambiente; lasciare aria intorno al “paziente”; chiamare subito il 118, essendo chiari nello spiegare cosa sta accadendo e dando riferimenti precisi sul luogo in cui ci si trova. Utile anche verificare che il passaggio sia libero, in modo da permettere ai mezzi di soccorso di raggiungere facilmente, e in tempi più brevi possibile, la persona in pericolo. Se si acquisiscono le competenze base, si può procedere in attesa dell’arrivo degli operatori sanitari, verificando attentamente le condizioni del malcapitato, per poi intervenire con le giuste manovre a seconda dei casi. Ogni istante è prezioso, soprattutto se si considera che bastano quattro minuti di arresto cardio-circolatorio per subire danni irreversibili al cervello. Competenza, prontezza e calma sono dunque le qualità fondamentali di un buon soccorritore.

Senza dubbio un incontro utile e interessante per il pubblico, tra cui c’è chi si è messo in gioco in prima persona attraverso una simulazione pratica.

«Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso formativo con il “Progetto assistenza” e la Pro Loco per sensibilizzare insegnanti, genitori, amici alla diffusione delle manovre di primo soccorso pediatrico – ha commentato Michele De Pinto di Ambarabà – proseguiremo in quanto crediamo che la formazione sia il punto di partenza per evitare tragedie». De Pinto ha ringraziato l’amministrazione comunale (presente con gli assessori Stoico, Valente e Sasso e i consiglieri Di Leo e Consiglio) e i partecipanti per l’entusiasmo mostrato, auspicando un bis in tempi brevi: «Vorremmo ripetere l’iniziativa in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, tra meno di cento giorni. È importante, i bambini sono il futuro».