Il Comune di Bisceglie ha partecipato all’assemblea incentrata sulla crisi della marineria pugliese che si è tenuta ieri mattina all’assessorato all’agricoltura e pesca della Regione Puglia. Al termine dell’incontro, al quale hanno partecipato le organizzazioni di rappresentanza delle cooperative della pesca e il Contrammiraglio Giuseppe Meli, direttore Marittimo di Puglia e Basilicata, l’Assessore regionale Leonardo Di Gioia e ai rappresentanti delle città marinare presenti (Molfetta, Manfredonia, Margherita di Savoia, Mola di Bari, Monopoli, Gallipoli, Barletta e, appunto, Bisceglie) hanno firmato una lettera indirizzata al Ministro della pesca, Gianmarco Centinaio, per “sollecitare”, si legge nella missiva, “l’adozione di ogni provvedimento di natura ordinatoria e d’urgenza atto a risolvere nell’immediatezza gli effetti deleteri per la Marineria derivanti dall’applicazione del Regolamento Comunitario e della Legge n. 154 del 2016”. Con la lettera i sindaci e l’assessore regionale chiedono che la modifica alla legge sia esaminata con assoluta urgenza.
Nella comunicazione al Ministro, che per il Comune di Bisceglie è stata sottoscritta dall’assessore Domenico Storelli, si sottolinea inoltre “la lunga mobilitazione delle marinerie, che da oltre dieci giorni non esercitano l’attività di pesca al fine di sensibilizzare il Governo alla modifica del quadro sanzionatorio”. Nella lettera si fa quindi riferimento alla “tensione sociale aumentata in considerazione di tale astensione”, “al mancato reddito dei pescatori” e “all’assenza di pescato fresco dai mercati, con influenza sulla ristorazione e sull’economia locale”.
“Il Governo nazionale non resti indifferente al grido d’allarme della Regione e dei sindaci”, sostengono il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano e l’assessore Domenico Storelli. “La situazione è molto grave e sta mettendo a dura prova un comparto fondamentale per la tenuta economica e sociale delle nostre comunità. Ribadiamo pieno sostengo ai pescatori e restiamo loro accanto per sollecitare la modifica delle norme comunitarie sulla larghezza delle maglie delle reti da pesca e della legge nazionale n. 154 del 2016, vista la sproporzione esistente tra le sanzioni applicate e le violazioni commesse”.