Si è conclusa venerdì 2 febbraio, con il rientro in porto dell’”Argonauta”, la piccola missione che il dottor Paolo Casale e il dottor Josè Luis Crespo Picazo hanno affrontato in questi giorni nelle acque pugliesi. Per una settimana, infatti, i due biologi marini sono stati ospiti del motopeschereccio biscegliese dei fratelli Andrea e Domenico Napoletano.
I due ricercatori, l’uno italiano, l’altro spagnolo, hanno portato felicemente a termine la loro missione, che è consistita nell’applicare dei rilevatori satellitari su cinque tartarughe marine accidentalmente catturate dalle reti a strascico dell’”Argonauta”. Grazie a questa operazione, i relativi istituti di ricerca e monitoraggio potranno analizzare i dati e ricavare utili informazioni sulla distribuzione, gli spostamenti e le abitudini delle Caretta caretta.
La proposta di ospitare questa piccola spedizione scientifica è stata avanzata, ai due armatori biscegliesi, da Pasquale Salvemini, gestore Centro di Recupero Tartarughe Marine, con il quale i fratelli Napoletano collaborano attivamente da anni. Paolo Casale, ricercatore e biologo romano, è il responsabile del Progetto Tartarughe Marine del WWF, che si occupa di salvaguardare le specie di tartaruga presenti nelle acque del Mediterraneo; è inoltre una riconosciuta autorità nel settore e vanta al suo attivo numerose pubblicazioni e libri. Josè Luis Crespo Picazo, nativo di Valencia, è anch’esso laureato in biologia veterinaria e dottorando presso l’università “CEU Cardenal Herrera”, con una ricerca sulle patologie delle tartarughe marine. È inoltre membro dell’èquipe di ricercatori del parco marino “Oceanogràfic” di Valencia, di cui guida l’”àrea de conservaciòn”, un progetto che si occupa di studiare e proteggere la fauna marina del Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico.