“Una direttiva irricevibile e totalmente da rivedere quella dettata dalla Prefetto di Barletta-Andria-Trani, Silvana D’Agostino, che impone il divieto di emissioni sonore e di somministrazione di bevande alcoliche dopo l’1 dal lunedì al giovedì e dopo le 2 dal venerdì alla domenica. Una decisione cui tutti i sindaci della Provincia, eccezion fatta per Andria che non ha ancora emanato alcuna ordinanza in merito, hanno fatto propria con apposita ordinanza”. Parte con queste parole nota giunta da Confcommercio Bisceglie.
«La direttiva prefettizia e, di conseguenza, l’ordinanza n. 160 del 19 luglio firmata dal sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano, comporteranno danni a livello economico e turistico di grande rilevanza – dichiara Leo Carriera, presidente Confcommercio Bisceglie –. In un’estate che non ingrana sotto il profilo economico-ricettivo e in una città in cui assistiamo a un calo di presenze e di afflusso nei pubblici esercizi, questa ordinanza rappresenta una mannaia cui bisogna porre rimedio. Occorre ascoltare le istanze degli operatori, dei titolari delle attività e, soprattutto, passeggiare per le vie del centro, del borgo antico e sul lungomare per rendersi conto della situazione stagnante che attanaglia locali, bar, ristoranti, discoteche. Chiediamo una revisione dell’ordinanza quanto prima per non ammazzare questi ultimi 20-30 giorni di stagione estiva che, ribadisco, già non ingrana di per sé».
«Abbiamo rappresentato a più riprese a S.E. Il Prefetto le nostre istanze. In passato abbiamo avuto l’opportunità di dialogare e lavorare a stretto contatto con la Prefettura anche con accordi con l’Anci che prevedevano direttive non così restrittive come quelle in discussione oggi – spiega Nicola Pertuso, presidente FIPE Bari-Bat –. Sapevamo che queste linee dettate dal Prefetto avrebbero creato non solo malumori da parte degli addetti ai lavori, ma soprattutto grossissimi problemi che non combaciano con le abitudini dei cittadini di questo territorio che non cenano prima delle 21:30, addirittura a volte prima delle 22:00. Dire a un cittadino o a un turista che non può bere una birra dopo l’1 in settimana o dopo le 2 nel week end li porterà dritti in altre città di altre province in questi provvedimenti non esistono. Risultato: un saldo fortemente negativo di presenze nelle comunità. Trarranno vantaggio le città limitrofe e le altre province – e in conclusione mette in evidenza – Invece di andare a colpire i pochi che si comportano male, perché noi non nascondiamo le criticità, si preferisce distruggere tutto e tutti. E duole notare che i sindaci si sono allineati e hanno abdicato, tranne Andria per ora, alla volontà di una direttiva assolutamente anacronistica e pericolosa in termini di introiti per gli operatori e turistici per gli albergatori».