Valutazione dell’incompatibilità del sindaco Spina con la carica da lui ricoperta. Sarà questo l’argomento principe del consiglio comunale in programma all’auditorium di Santa Croce il prossimo 25 luglio, alle ore 17. Ma da cosa deriva l’ipotetica incompatibilità? Francesco Spina ha fatto causa al comune di Bisceglie per ottenere un pagamento di circa 15mila euro per alcuni incarichi legali risalenti al 1995. Nello specifico si tratta di tre distinte cause al Tar in cui l’avvocato Spina difese il comune di Bisceglie senza tuttavia ricevere i compensi spettanti.
In data 13 giugno il Francesco Spina ha quindi citato il comune di Bisceglie al Tribunale di Trani per ottenere la condanna dell’ente pubblico al pagamento dei compensi. A questo punto, data la situazione di contenzioso legale che si è venuta a creare tra il sindaco e il Comune da lui stesso amministrato, si è avviata la procedura per l’eventuale riconoscimento dell’incompatibilità della carica.
Come chiarito esplicitamente dalla legge, in casi come questo è il consiglio comunale a dover contestare l’incompatibilità al primo cittadino. Se il consiglio comunale, il prossimo 25 luglio, dovesse votare la contestazione a maggioranza, l’iter normativo concederebbe al sindaco dieci giorni di tempo per formulare le sue osservazioni o per eliminare le cause di incompatibilità. Entro la scadenza di questo termine, il consiglio comunale avrebbe altri dieci giorni per riunirsi e deliberare definitivamente l’incompatibilità (se lo ritiene ancora necessario). Infine il primo cittadino avrebbe ulteriori dieci giorni di tempo per rimuovere le cause di incompatibilità prima di essere dichiarato decaduto dalla massima assise cittadina. Se si dovesse arrivare alla decadenza, a Spina subentrerebbe il vice sindaco, Vittorio Fata.