“Una legge che parla di diritti civili ed uguaglianza ad ottenere il benessere di tutti i cittadini”, con queste parole la consigliera politica per l’attuazione del programma di governo del presidente della Regione Puglia, Titti Caterina De Simone, ha introdotto la presentazione al pubblico della Bat del disegno di legge regionale volto a promuovere misure di contrasto all’omofobia e alla transfobia. L’evento, svoltosi nel tardo pomeriggio di ieri 11 gennaio nella sala multimediale del Castello di Bisceglie, è stato organizzato dall’Arcigay Bat “Le mine vaganti”, ospite della serata anche il professor Alessandro Taurino, psicologo, psicoterapeuta e docente di Psicologia Clinica presso l’Università di Bari. A moderare l’evento il presidente provinciale Arcigay Luciano Lopopolo.
“L’Italia è un paese dove ancora manca una legge nazionale su omofobia e transfobia”, ha commentato la De Simone, “per questo noi, come anche altre regioni, abbiamo iniziato a muoverci per garantire una maggiore tutela dei diritti di tutti i nostri cittadini”. La relatrice del disegno di legge regionale ha quindi chiarito come: “le competenze della Regione consentono di portare avanti politiche attive di contrasto ad episodi di omofobia e transfobia ancora presenti nella nostra società”, per raggiungere questo obiettivo programmatico del governo Emiliano la Regione ha scelto di: “realizzare una legge quadro che coinvolgesse diverse settori della società civile come la sanità, il mondo della cultura e anche quella della scuola”. Ed è proprio nel mondo scolastico e dell’educazione che la De Simone si dice certa di trovare le maggiori resistenze e delle polemiche: “In Italia abbiamo un problema nell’entrare nelle scuole per parlare dell’esistenza di diversi orientamenti sessuali e dell’importanza del rispetto di tutti. Qualcuno si è inventato questa teoria gender che sosterebbe che si diventa omosessuali sentendone parlare, questa cosa ovviamente non esiste nella realtà”.
Di fondamentale importanza per la consigliera politica per l’attuazione del programma del governo Emiliano è anche la necessità di: “Rafforzare reti e servizi al cittadino, con una maggiore formazione agli operatori e anche facendo quadrato con tutte le realtà già presenti sul territorio, come le associazioni che si impegnano già da anni in questo senso”. Per la De Simone è impossibile “ignorare come vi sia un problema culturale diffuso in Puglia molti non dichiarano il proprio orientamento sessuale per paura di non essere accettati. In questo senso sono, ancora oggi, tantissime le violenze psicologiche esercitate su molti giovani”.
La legge dovrà ora passare il varo del consiglio regionale dopo una prima discussione nelle commissioni e per Titti De Simone il percorso sarà tutt’altro che facile: “Ci saranno senza dubbio soggetti che esprimeranno la loro contrarietà, saranno presentati molti emendamenti per snaturare la legge e sicuramente non mancheranno molti voti a scrutinio segreto che potrebbero creare maggioranze trasversali. Per tutto questo è importante che la gente sia ben informata sui principi e sugli obiettivi reali di questa legge”. L’auspicio della relatrice è quindi quello: “che il consiglio regionale sia protagonista di una discussione sana e democratica, senza demagogia. Speriamo che nei prossimi cinque anni il governo nazionale possa decidere finalmente di occuparsi in maniera efficace di questi temi”.
Ad esaminare le importanti ricadute dal punto di vista sociale e psicologico che ci potranno essere con l’introduzione di questa legge è stato invece il professor Taurino dell’università di Bari: “Sono stato spesso testimone delle stigmate che si portano ragazzi, ma anche adulti, che non possono vivere liberamente la loro identità di genere. Il nostro deve essere un lavoro molto capillare perché è l’unico modo per sconfiggere l’omotransfobia”. Di fondamentale importanza per il docente universitario è anche un uso appropriato del linguaggio: “credo sia importante lavorare molto sul linguaggio perché esso genera la realtà. L’ identità di genere è una cosa l’orientamento sessuale è un’altra cosa ed è necessario spiegarlo e farlo capire alla gente. Tutto il lavoro deve volgere sempre al benessere delle persone e dell’individuo”. Altro concetto fondamentale espresso da Alessandro Taurino è stato quello della necessità di far comprendere come l’argomento: “non deve essere considerato un tabù. Non esiste il plagio omosessualista e non esiste la teoria gender. Quello a cui si aspira con questa legge è quello di costruire una società inclusiva in cui vi sia il benessere per tutti. Crescere all’interno di questo contesto pone le condizioni per rendere inviolabili i diritti di tutti. L’esito finale di tutto il percorso deve essere l’incontro e la relazione con il prossimo”.
Presenti in sala molti rappresentanti politici sia della maggioranza che dell’opposizione cittadina. A fare gli onori di casa è stato il vicesindaco Vittorio Fata che ha asserito come il Comune di Bisceglie sia “da sempre favorevole alla difesa dei diritti di tutti e contro la violenza nei confronti di chiunque”.