Il segretario dell’Agev “Tribunale per la tutela dei diritti del cittadino – malato” sezione di Bisceglie, Onofrio Caputi, sostiene a gran voce la protesta mossa dalle organizzazioni operanti nel settore sociale nell’ambito territoriale di Bisceglie e Trani (leggi qui).

Le otto organizzazioni, solo pochi giorni fa, hanno dato il via a una protesta formale per le mancate liquidazioni da parte delle amministrazioni comunali di Trani e Bisceglie a fronte dai servizi svolti dagli operatori. La cifra ammonterebbe a più di un milione di euro. “Si tratta di compensi che devono essere ancora liquidati riguardanti somme residue dell’anno 2016 nonché del primo trimestre 2017”, ha ricordato il segretario Caputi che non ha esitato a definire la situazione come: “Ignobile, disumana e vergognosa”.

Il segretario dell’Agev ha espresso il suo “Rammarico per il totale disinteresse che le istituzioni stanno manifestando riguardo tale situazione. E’ vergognoso vedere enti così virtuosi capaci di erogare servizi alle persone svantaggiate e bisognose che devono “elemosinare” per vedere riconosciuti i propri diritti”.  

Parlando di numeri Caputi ha voluto sottolineare come siano circa “mille le persone che corrono il rischio di vedere interrotti servizi basilari come asili nido, assistenza domiciliare, centri diurni e servizi residenziali con conseguenti gravissimi disagi per le loro famiglie”. La crisi in atto nel settore sociale dell’ambito territoriale Trani-Bisceglie riguarda un totale di “duecento lavoratori che da mesi non percepiscono retribuzioni pur mantenendo attivi ed efficienti servizi e attività”.

Ricordiamo che dopo numerosi solleciti e segnalazioni avvenute nei mesi passati, le associazioni sono state ricevute dai rappresentanti delle istituzioni lo scorso 24 marzo, in quell’occasione hanno potuto esporre un resoconto degli interventi erogati e per cui non è stato ancora erogato un compenso. Dall’incontro è emersa la volontà dei comuni di Bisceglie e Trani di procedere alla liquidazione del dovuto nel più breve tempo possibile, circa dieci giorni ma come dichiarato dallo stesso Caputi “Di giorni ne sono trascorsi più di venti ma le organizzazioni interessate non hanno avuto alcun riscontro in merito”.

“Qualora le promesse fatte non dovessero concretizzarsi”, ha concluso senza giri di parole il segretario Caputi, “sarà cura di questo Tribunale, che si muove nell’esclusivo interesse dei cittadini e che non mira a sollevare questioni politiche, a non sottacere a tale emergenza sociale, seguendo in prima persona lo sviluppo della questione in oggetto percorrendo non solo le vie istituzionali ma anche rivolgendosi alle autorità garanti e amministrative, per salvaguardare i diritti di quanti subiscono ingiustamente tale situazione ignobile e disumana”.