Negli ultimi giorni, complice il crescente allarmismo riguardante il coronavirus, farmacie e ferramenta biscegliesi hanno registrato un importante incremento nella vendita di mascherine. A richiederle sono specialmente quei soggetti che hanno in programma un viaggio all’estero, ma è chiaro che l’entità dei numeri testimonia una certa apprensione generale tra la popolazione biscegliese. Alcune attività commerciali della città hanno infatti fatto fatica negli scorsi giorni a soddisfare la richiesta crescente di un prodotto di cui generalmente non c’è grande domanda e si sono attrezzate per i necessari rifornimenti.

La corsa all’acquisto delle mascherine è una conseguenza comprensibile di una preoccupazione diffusa, alimentata da notizie spesso inutilmente allarmistiche e poco precise. Le mascherine senza appositi filtri, ad esempio, forniscono un grado molto basso di protezione, dal momento che sono più utili ad impedire che un infetto diffonda la malattia, che a proteggere gli individui sani (queste devono essere però perfettamente aderenti, senza lasciare aperture ai lati).

Come consiglia lo stesso Ministero della Salute in una circolare ufficiale, è invece importante applicare le basilari misure di igiene: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone (o con soluzioni alcoliche in mancanza d’acqua), starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare invece una mascherina nelle zone focolaio o nel caso ci si debba prendere cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus. 

Le uniche condizioni di rischio legate alla possibilità di aver contratto l’infezione sono, come ribadito dall’Istituto superiore di sanità, di aver viaggiato negli ultimi 14 giorni in zone della Cina in cui il virus si sta diffondendo o di avere avuto contatti con persone con infezione accertata.