I ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata hanno sequenziato due ceppi del virus Sars-Cov2, studiandone le mutazioni. Il genoma è stato sequenziato da due virus isolati dal tampone di una paziente della provincia di Lecce e da quello di un paziente della provincia di Foggia.
“Partendo dai tamponi positivi”, ha spiegato Pier Luigi Lopalco, responsabile della task force epidemiologica della Regione Puglia, “si è proceduto a esaminare il materiale su cellule in coltura. In questo modo è stato possibile isolare due distinti ceppi virali, provenienti da un paziente della provincia di Foggia e uno della provincia di Lecce, il cui intero genoma è stato sequenziato. Questi studi permettono di raggiungere due traguardi importanti: il primo è appunto la sequenza completa dei genomi, che permette di studiare l’evoluzione del coronavirus nel corso della pandemia e di tracciare l’origine dei virus che sono stati introdotti in Regione. Il secondo traguardo è la disponibilità di isolati virali che possono essere utilizzati per la ricerca di nuove terapie o metodi diagnostici”.
“Questo per noi rappresenta un traguardo davvero importante, è la punta di diamante di un sistema Puglia che si coniuga perfettamente anche con le eccellenze della ricerca. In questo modo la Puglia potrà dare un significativo contributo alla scoperta delle medicine e del vaccino contro il coronavirus”, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
La conoscenza del genoma è fondamentale per accelerare in modo significativo la ricerca. “L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata (IZSPB)”, ha dichiarato il suo direttore generale Antonio Fasanella, “sin dal primo momento dell’emergenza ha garantito alle due Regioni di riferimento un importante supporto diagnostico. La conoscenza e la pubblicazione dei genomi di SARS-COV-2 circolanti nella nostra area geografica saranno utili per valutare la variabilità genetica del virus e andranno ad arricchire i database disponibili in rete per avanzare e verificare ipotesi evolutive, per valutare l’identità virale in corso di focolai epidemici o la comparsa di nuovi genotipi”.
L’impegnativo lavoro è stato realizzato nel Laboratorio di Genetica ed Epidemiologia Molecolare della Sezione Diagnostica Provinciale di Putignano (BA) dell’IZSPB, diretto dal Dr. Antonio Parisi, in collaborazione con il Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica dell’Università degli Studi di Bari, diretto dal Prof. Graziano Pesole. I dati preliminari indicano che entrambi i genotipi facciano riferimento al “tipo europeo”, ma sono in corso ulteriori approfondimenti volti a verificare eventuali differenze rispetto ai genomi Sars-Cov-2 già isolati in altre parti del Paese o del mondo.