Nel mirino della Corte dei Conti la nomina di Francesco Spina nel consiglio di amministrazione di Innovapuglia, azienda partecipata della regione Puglia che si occupa di sostegno all’innovazione digitale. L’ex sindaco di Bisceglie è stato nominato membro del cda di Innovapuglia ad agosto 2017 con un compenso pari a 20mila euro lordi l’anno. Secondo quanto emerso da un’inchiesta della Gazzetta del Mezzogiorno la nomina di Spina sarebbe avvenuta mentre Francesco Spina si trovava in posizione di incoferibilità poiché: “il decreto legislativo 39/2013 vieta di assegnare incarichi a chi nell’ultimo biennio ha fatto parte della giunta o del consiglio di comuni con oltre 15mila abitanti”.
Secondo quanto accertato dalle indagini, nel curriculum di Francesco Spina presentato all’atto di accettazione dell’incarico non è riportato l’incarico di sindaco di Bisceglie ricoperto dal 2013 al 2017 (curriculum ancora presente sul sito Innovapuglia all’indirizzo: clicca qui). Sarebbe poi stato consegnato un secondo curriculum corretto a penna solo dopo il primo accesso agli atti da parte delle forze dell’ordine. Ora spetterà alla Procura di Bari accertare anche l’eventuale sussistenza di reati connessi alla presentazione di queste dichiarazioni.
A buttare acqua sul fuoco è però la stessa Regione Puglia, rispondendo alla Gazzetta del Mezzogiorno l’entourage di Emiliano ha fatto sapere come: “sapevamo della situazione di Spina ma esistono pronunce dell’autorità anticorruzione in cui si ritiene comunque ammissibile la nomina in caso il consiglio di amministrazione non abbia poteri di gestione. Nel caso di Innovapuglia il cda ha solo poteri di indirizzo”.