“La terza ondata, sostenuta dalla variante inglese, ha avuto una impennata veloce ma, grazie al precoce intervento della zona rossa, un altrettanto veloce decremento. L’ulteriore settimana di zona rossa è il risultato dei contagi intrafamiliari nel fine settimana pasquale. Si osserva in tutte le province pugliesi. Si ripete in quasi tutte le regioni italiane”. È quanto affermato dall’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia.
Una recrudescenza che ha fatto nuovamente risalire l’incidenza dell’ultima settimana di valutazione a 262 casi per 100.000 abitanti, decretando la proroga della zona rossa in Puglia. “Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza. Il virus si controlla con i nostri comportamenti. Non finiremo mai di dirlo”, avverte Lopalco.
Mercoledì 14 aprile, nelle Rianimazioni Covid della Puglia si contavano 270 ricoverati totali, il giorno dopo quel numero è salito a quota 277, ventiquattr’ore più tardi a 283, poi ancora uno in più e, domenica 18 aprile (ultimo dato disponibile), i pugliesi in quei reparti sono diventati 286. È il (nuovo) picco per una regione che fa i conti con la terza ondata della pandemia. “La Puglia ha avuto un tasso di ricoveri in terapia intensiva inferiore alla media italiana fino alla terza ondata e pari alla media durante quest’ultima ondata”, spiega l’assessore. “In questi giorni siamo sopra la media italiana perché questa media è molto influenzata dalla grandi regioni del Nord dove, come dicevo, l’ondata è arrivata prima e si è fermata prima”.