L’udienza per decidere sul rinvio a giudizio del senatore Antonio Azzolini e di altre 17 persone coinvolte nell’inchiesta sul crac della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie è fissata per il prossimo 31 gennaio. Davanti al Giudice per le Indagini preliminari, Angela Schiralli, saranno chiamate a comparire quindi 18 imputati, tra cui proprio Antonio Azzolini, mentre per altre 10 persone, alle quali negli scorsi mesi era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, è stata richiesta l’archiviazione.
Per l’ex presidente della commissione Bilancio del Senato è caduta l’accusa più grave, quella di associazione a delinquere. Ricordiamo che per Azzolini il gip del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, aveva chiesto l’autorizzazione all’arresto ai domiciliari nel giugno 2015, provvedimento mai eseguito perché il Senato votò contro l’arresto. Ad aprile 2016 il Tribunale del Riesame di Bari ha dichiarato la non sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza proprio per l’associazione per delinquere e per un episodio di bancarotta legati alla posizione nelle indagini di Antonio Azzolini (leggi qui). I giudici baresi del Riesame però confermarono nella scorsa primavera i gravi indizi di colpevolezza in relazione ad altre tre contestazioni nei confronti di Azzolini, compresa quella di “induzione indebita a dare o promettere utilità” nei confronti della madre superiore suor Marcella Cesa, ex responsabile legale dell’ente, a cui il parlamentare pugliese si sarebbe rivolto con “un atteggiamento di prevaricazione”.