Una grande opportunità di crescita e sviluppo per ridurre il gap che separa il Mezzogiorno dal resto dell’Italia, una sfida che i territori devono saper cogliere facendo sistema. È il quadro sulle Zone Economiche Speciali (Zes) emerso dal convegno di alto profilo che si è tenuto la mattina di sabato 14 dicembre nella sala degli specchi di Palazzo Tupputi, a Bisceglie.
Autorevole la platea di relatori che hanno reso interessante e molto qualificata la conversazione. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, sono intervenuti: il Prof. Avv. Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale; il Prof. Sergio Prete, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar lonio; il Prof. Giuseppe Catalano, Coordinatore della Segreteria Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Prof. Antonio Felice Uricchio, Componente del Direttivo Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e l’Arch. Roberto Traversi, Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. All’inizio del convegno, inoltre, è stato proiettato il video-messaggio dell’On. Francesco Boccia, Ministro agli Affari Regionali e Autonomie, che ha sottolineato come il Governo abbia confermato “con atti concreti e sotto gli occhi di tutti, alcuni oggetto di riflessione nell’ultima legge di bilancio, che le Zes restino un punto fermo dell’azione di governo, della programmazione di interventi pubblici capaci di generare nuovi investimenti privati, che incidano sul Pil, anche in scala sub-regionale, e sull’occupazione”.
Ugo Patroni Griffi ha fatto presente come la parola d’ordine sia “sperimentare nuove forme di semplificazione che permettano di fare impresa e realizzare quelle infrastrutture che ancora mancano per rilanciare l’economia”. Sergio Prete, facendo riferimento all’esperienza della Zes Jonica, ha posto l’accento sull’appeal esercitato sugli investitori dalle Zes del Mezzogiorno, sia per il posizionamento geografico strategico al centro del Mediterraneo, con la possibilità di servire l’intero bacino, sia per il fascino del ‘brand Italia’. Giuseppe Catalano ha rimarcato la necessità di lavorare sulla riduzione dei tempi delle opere e delle procedure, di superare il deficit infrastrutturale e ha ribadito l’importanza della qualità della progettazione, della visione, della strategia e della programmazione efficace. Antonio Uricchio ha parlato di “Sud che vuole crescere e scommettere sul futuro per superare il gap con il resto del Paese puntando su strumenti come le Zes per valorizzare l’area Euromediterranea e promuovere circuiti economici. Conclusioni affidate al Sottosegretario Roberto Traversi, che ribadendo l’attenzione del Governo al Meridione, testimoniato dalle “ingenti risorse riservate al Sud nell’ultima manovra finanziaria”, ha sottolineato l’importanza di essere accanto ai territori, i quali devono agire in sinergia e non come entità slegate per vincere le nuove sfide imposte dall’economia e dai mercati. Concetto condiviso dal Sindaco Angarano, che ha ricordato il protocollo di intenti firmato con il Comune di Molfetta per la formazione di un unico polo produttivo, forte e competitivo, per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione.