“Stiamo attraversando sicuramente uno dei momenti più particolari e critici della storia moderna, tanta gente è vittima di questa guerra stupida che si ripercuote anche su Noi agricoltori”. Con queste parole esordisce Giuseppe Di Niso, presidente di Confagricoltura Bisceglie, sulla situazione problematica del settore.
“Nel settore agricolo, ma credo dappertutto – prosegue – nell’ultimo semestre abbiamo subito un aumento smisurato dei costi e delle varie materie indispensabili alla produzione. I prezzi dei carburanti, come ben noto, sono più che raddoppiati; quelli dei fertilizzanti sono in alcuni casi addirittura triplicati; il costo dell’energia è arrivato alle stelle influenzano notevolmente l’irrigazione; i ricambi vari per macchine e impianti di irrigazione hanno subito anch’essi aumenti. Io, in prima persona quest’anno devo, per forza, realizzare la struttura per un tendone di uva da tavola a costi proibitivi e raddoppiati rispetto agli anni scorsi”.
“Inoltre, stiamo uscendo da una campagna cerasicola, ma direi anche frutticola – prosegue Di Niso – a dir poco devastante; prezzi di vendita ai minimi storici e non sono poi tanto migliori le prospettive per l’uva da tavola. Il comparto olivicolo, invece, vedrà una campagna corta e con poca quantità. In questo periodo abbiamo accolto le istante di diversi agricoltori frustrati e arrabbiati. Credo che lasciare il prodotto sulle piante, perché non si coprono nemmeno le spese di raccolta sia una sconfitta non solo per noi ma per tutto il sistema che probabilmente è fallimentare. Fatte tutte queste premesse sarà davvero difficile far quadrare il bilancio a fine anno, un’annata senza precedenti; il nostro auspicio è che la guerra cessi subito e i costi rientrino più o meno alla normalità”.
“Un’altra annosa questione riguarda i pozzi artesiani. Da un po’ di tempo il genio civile – fa sapere il presidente di Confagricoltura Bisceglie – ci sta limitando sempre più l’utilizzo dei pozzi artesiani, ci stanno letteralmente “strozzando i rubinetti”. In realtà i livelli di salinità delle falde acquifere negli ultimi vent’anni si sono elevati; a Bisceglie da tempo è partito un progetto che prevede il recupero e depurazione delle acque reflue con relativo asservimento della zona sud dell’agro, progetto che dopo due anni è ancora solo su carta, vogliamo vedere i mezzi d’opera per le campagne e i lavori procedere repentinamente perché è ormai chiaro che i pozzi artesiani non possono essere la nostra unica risorsa di approvvigionamento in un futuro a medio-lungo termine, ma più immediato di quanto si pensi” .
“Abbiamo bisogno di sentire le Istituzioni pubbliche, a tutti i livelli, più vicine. Le aziende agricole hanno bisogno di aiuti concreti ed immediati. La nostra Organizzazione è sempre disponibile al dialogo, che riteniamo essere la soluzione migliore per la risoluzione della crisi in atto, ma anche pronta a far sentire la Sua voce per aiutare l’Agricoltura. Concludo chiedendo a tutti coloro che possono fare qualcosa di darci una mano – afferma Di Nico – a Bisceglie il settore agricolo è forse il settore più trainante dell’economia e ricordando che gli agricoltori sono i veri custodi del territorio, tema molto sentito in questi ultimi anni in cui sono sempre più evidenti i danni sull’ecosistema”.