Da alcune settimane è partito in città il metodo di raccolta differenziata ‘porta a porta’ che ha portato a mugugni e a spiazzamenti da parte di cittadini e di esercizi commerciali ma che diventa, ai giorni nostri, un obbligo nell’ottica del rispetto dell’ambiente, della sostenibilità dei costi di smaltimento dei rifiuti e della promozione del comune senso civico.
Ma nonostante l’introduzione del nuovo metodo, persistono e risultano dure a morire certe abitudini che nulla hanno a che fare con il senso civico poc’anzi evocato. Malvezzi che deturpano l’immagine di una intera comunità e che arrecano rischi igienico-sanitari.
Negli ultimi giorni diversi angoli della città, soprattutto in periferia, sono diventati discariche a cielo aperto, veri e propri templi dell’inciviltà, della strafottenza, del disprezzo nei confronti di chi opera seguendo le regole e dell’intera città. Qui, è importante sottolinearlo, a poco serve additare questa o quella istituzione, quel rappresentante istituzionale o quella ditta preposta: l’indice, semmai, va puntato verso chi agisce in maniera odiosamente, ributtantemente sprezzante.
Vero: non solo la nostra città vive situazioni a dir poco incresciose come quella che stiamo illustrando e che numerosi cittadini ci segnalano quotidianamente. La città di Andria, per esempio, quest’anno insignita del riconoscimento di Comune riciclone da Legambiente, vede alcune zone di periferia invase da cumuli di rifiuti abbandonati. “La stragrande maggioranza della cittadinanza effettua la raccolta differenziata”, ha affermato il sindaco Nicola Giorgino nel corso di un’intervista televisiva, “ma purtroppo c’è chi non la fa e poi abbandona i rifiuti per strada visto che, con la raccolta porta a porta, abbiamo eliminato i cassonetti dalla strada. Quello che posso assicurare”, ha concluso il primo cittadino andriese, “è che saremo ancora più tempestivi sulla rimozione dei rifiuti abbandonati e che aumenteremo i controlli. Staneremo gli sporcaccioni e li sanzioneremo pesantemente”. Bene, sarebbe utile adottare anche nella nostra città espedienti che stanino i trasgressori.
Parliamo, per la nostra città, di strade periferiche come contrada Pantano, grotte di Ripalta (con spazzatura e bottiglie di vetro date alle fiamme), carrara san Francesco, via san Mercuro, via Finizia e più o meno centrali come via Mauro D’Addato e carrara Salsello (alle spalle dello stadio “Gustavo Ventura”, via Terlizzi (di fronte alla scuola dell’infanzia “santa Rita da Cascia” e accanto a una struttura sportiva), parcheggio conca dei monaci (deposito vecchi cassonetti generici), via Crosta, via Edmondo De Amicis e via Cavour.
La ditta Camassambiente ha chiesto ai cittadini, nei giorni scorsi, di segnalare con foto le situazioni di abbandono rifiuti e tale invito non è rimasto inascoltato. Quanti operano nella direzione del rispetto e della civiltà stanno continuamente segnalando tali episodi e Bisceglie24 testimonia con una, seppur macabra, galleria fotografica alcune delle zone cittadine che versano in condizioni ineffabili. Le foto sono state scattate nel corso della scorsa settimana, ma ad oggi la situazione è rimasta pressoché immutata.