Nuovo decreto ingiuntivo emesso dal giudice del Tribunale di Bari nei confronti del comune di Bisceglie per somme da pagare all’ex gestore dell’igiene urbana Camassambiente. Il giudice ha ingiunto all’amministrazione comunale il pagamento di circa 1.231.500 euro, oltre iva, interessi nonché spese. Si tratta già del secondo, cospicuo, decreto ingiuntivo richiesto e ottenuto da Camassambiente nei confronti del comune di Bisceglie. Il 27 luglio era infatti stato notificato a Palazzo San Domenico un altro decreto ingiuntivo di circa 900mila euro. Ad ottobre scorso la Camassambiente ha quindi presentato un nuovo ricorso, al Tribunale delle Imprese di Bari, per l’ottenimento di un decreto ingiuntivo nei confronti del comune di Bisceglie per “liquidazioni somme spettanti”.

La ditta barese non gestisce più il servizio raccolta e conferimento rifiuti di Bisceglie dal 13 marzo 2017, data in cui è subentrata la ditta Ambiente 2.0. L’ente pubblico aveva avviato la procedura di recesso contrattuale a seguito dell’interdittiva antimafia emessa, il 23 dicembre 2016, nei confronti di Camassambiente. Sia il Tar Bari che il Consiglio di Stato si sono sempre espressi favorevolmente al comune di Bisceglie riguardo la legittimità del provvedimento adottato nei confronti dell’azienda barese.

Il vicesindaco Fata, “in sintonia con quanto disposto in occasione di altro decreto ingiuntivo intentato dalla medesima ditta”, ha proposto che l’incarico di difesa del comune di Bisceglie fosse affidato a due professionisti esterni. Gli avvocati scelti per la difesa del comune sono Nicolò Mastrapasqua e Francesco Belviso, i professionisti percepiranno un compenso di circa 18.500 euro per lo svolgimento del loro incarico.