La Camassambiente spa, ex gestore del servizio igiene urbana del comune di Bisceglie, presenta il conto e la cifra è piuttosto salata. Lo scorso 27 luglio è giunto a palazzo San Domenico un decreto ingiuntivo con cui il Tribunale di Bari ha ingiunto al comune di Bisceglie il pagamento in favore di Camassambiente spa della somma di circa 900mila euro oltre interessi e spese.
La ditta barese non gestisce più il servizio di raccolta e conferimento rifiuti dallo scorso 13 marzo, giorno in cui è subentrata la ditta lombarda Ambiente 2.0 (leggi qui). Il comune di Bisceglie aveva avviato le procedure di recesso contrattuale a seguito dell’interdittiva antimafia emessa nei confronti della Camassambiente il 23 dicembre 2016. Tar e Consiglio di Stato hanno confermato la legittimità del provvedimento adottato dal comune di Bisceglie (leggi qui).
E’ nella facoltà dell’ente pubblico fare opposizione al decreto ingiuntivo prima che esso diventi esecutivo, la giunta comunale ha quindi deliberato in tal senso. Come chiesto dallo stesso sindaco Spina: “Si predisponga costituzione esterna in continuità con i contenziosi pendenti in materia di igiene”, il comune di Bisceglie ha incaricato per la difesa dei propri interessi gli avvocati Giorgio Costantino e Massimo Ingravalle. Il compenso previsto per le prestazioni fornite all’ente è di circa 15mila euro complessivi da ripartirsi tra i due professionisti esterni incaricati.