Richiesta dal Circolo di Bisceglie di Legambiente, una visita all’impianto di depurazione in zona Lama di Macina a Bisceglie, presente l’ing.Aldo Impagnatiello.            

La visita, dell’impianto, durata quasi due ore, è stata giudicata esaustiva e confortante per le informazioni tecni

 

che e per l’assicurazione sulla risoluzione degli annosi problemi che si accusavano.

Sulla qualità (tipologia) dei liquami in ingresso, le verifiche del gestore mostrano afflussi con concentrazioni anomale solo in casi eccezionali, puntualmente segnalati alle autorità competenti, mentre la quantità in volume del refluo, è congrua rispetto alle utenze servite.

L’impianto è stato potenziato per il trattamento di un carico superiore del 20% all’utenza servita, garantendo la gestione di eventuali picchi di utenza.

 

Lo schema di processo, comunicato ai tecnici di Legambiente, è risultato essere in linea con i moderni processi di depurazione e di trattamento dei fanghi.

Al momento non vengono evidenziate criticità in nessuna delle fasi di trattamento.

Sul problema maggiormente percepito dai cittadini, relativamente alle emissioni odorigene che rendevano l’aria irrespirabile, con i lavori di potenziamento appena conclusi, comunica l’AQP, si è realizzato il confinamento del pre-trattamento, della stazione di equalizzazione, della disidratazione meccanica , della stazione di ispessimento ed il trattamento dell’aria esausta con biofiltro.

Infatti la percezione delle emissioni, sul posto è risultata quasi impercettibile persino nelle immediate vicinanze delle sezioni di trattamento dei fanghi.

 

Le operazioni di adeguamento dell’impianto, ci è stato garantito sarebbero terminate entro la fine dell’anno.

Le acque depurate a norma di legge, vengono scaricate in mare nella zona Pantano.

E’ in corso infine la progettazione di una ulteriore copertura delle sezioni di sedimentazione primaria.

CONSIDERAZIONI

La gestione esclusiva di Acquedotto Pugliese, dell’impianto di depurazione, dovrebbe aver risolto uno dei problemi più ‘percettibili’ come abbiamo detto, delle emissioni odorigene.

 

Il processo è in linea con le norme vigenti ed i dati del controllo che obbligatoriamente AQP è tenuto ad effettuare ed a comunicare alla Regione Puglia, non appaiono difformi dai limiti tabellari.

Preoccupano invece tre questioni NON imputabili ad AQP, ma che purtroppo ricadono sulla cittadinanza:

  • La Regione Puglia non ha siti di conferimento dei fanghi residui ed essi vengono caricati su TIR, alla frequenza di almeno tre viaggi settimanali e conferiti in discarica (in Lombardia in genere), con aggravio di spese con incidenza tariffaria;
  • Le emissioni maleodoranti che si percepiscono nell’area, non rivengono più dal depuratore bensì, (come già segnalato più volte proprio dall’Acquedotto Pugliese), dalla piazzuola adoperata da Ambiente 2.0 per il trasbordo dei rifiuti dai piccoli ai grandi camion (sic!).

Purtroppo la ditta che gestisce la raccolta dei RSU torna a far parlare di sé, ancora una volta non per la qualità del servizio.

  • La realizzazione di ulteriori processi di affinamento, con lo stanziamento di circa 2,5mln di Euro da parte della Regione Puglia, onde consentire il riutilizzo in agricoltura delle acque depurate, è ancora tutto a divenire! Infatti il tanto decantato progetto dovrà essere ancora ideato, poi finanziato ed in ultimo realizzato. L’Amministrazione Comunale dovrà far realizzare dapprima un progetto, accedere a finanziamenti per circa 5,2mln di Euro ed eseguire le condotte di canalizzazione delle acque verso le colture agricole che potranno fruire di quel tipo di acqua.

In sostanza non è affatto imminente la realizzazione del progetto che traspariva dalle dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale dell’ex sindaco Spina dapprima e del facente funzione Fata poi. Chi pensava alla risoluzione di alcune importanti questioni relative ad esempio alla condotta sottomarina o alla risoluzione di alcune problematiche relative alla siccità ed alla desertificazione, si desse pace…