“Gentile sindaco di Bisceglie, leggo con sempre maggior preoccupazione, ogni sua dichiarazione pubblica che riguarda l’ambiente in generale o un argomento particolare come, nel caso del verde pubblico. Ci sarebbe da ridere a dire il vero ma, pensando ai danni alla città e ai cittadini ‘gabbati’, ebbene mi preoccupo. Mi faccia capire, ma soprattutto spieghi ai cittadini il senso delle sue parole”. Con queste parole parte un nuovo e incisivo intervento del presidente di Legambiente Bisceglie Alessandro Di Gregorio.

“Nel 2019, dopo la caduta di un ramo in piazza Vittorio Veneto, dichiarò candidamente che quell’albero non era stato potato perché “le associazioni ambientaliste”, avevano chiesto di non farlo. In Consiglio comunale, nell’ultima seduta, ha dichiarato che, per il taglio degli alberi aveva “sentito le associazioni ambientaliste”. Posto che a Bisceglie ci sono solo due associazioni ambientaliste, mi faccia capire sindaco, con chi si sente, visto che Legambiente non è mai stata convocata e non ci risulta abbia chiamato nessuno? E spieghi ancora ai biscegliesi, l’amministrazione comunale “ambientalista” e “contro il degrado” (l’ho ha detto lei in Consiglio), parole che suonano vuote e autoreferenziali, in quali occasioni ha dimostrato di essere tale? Quando ha fatto tombare col cemento le aiuole degli alberi tagliati? Oppure quando ha fatto disseccare puntualmente i pochissimi alberi piantati? Altro che “centinaia e centinaia”, come lei afferma candidamente nell’assise cittadina. E a proposito di degrado, ci chiarisca: quanto ha fatto, praticamente e non solo teoricamente, perché l’abbandono dei rifiuti in piena città; il continuo fenomeno dei rifiuti bruciati nelle campagne; la lotta contro i proprietari dei cani che insozzano i marciapiedi non raccogliendo gli escrementi; l’incancrenita questione del centro storico nei suoi molteplici problemi, cessassero o si riducessero?”.

“I biscegliesi stanno ricevendo cartelle TARI succhiasangue; ci faccia capire sindaco: di questo aumento quanto è dovuto al cambiamento delle regole e del costo della vita, come spiega il vice sindaco Consiglio e quanto invece a un appalto discutibilissimo (con integrazioni di centinaia di migliaia di Euro) e al modestissimo contributo della Regione di poche centinaia di Euro rispetto alle città viciniore che hanno preso centinaia di migliaia di Euro (anche oltre il milione), perché Bisceglie ha perso più di 3 punti percentuali sulla RD? Quali pratiche di informazione corretta, puntuale, onnicomprensiva, ha posto in essere perché i cittadini fossero messi in condizione di comprendere l’importanza della RD o dell’importanza del rispetto dell’ambiente?”.

“Con fare candido ammette, come se non fosse lei il primo responsabile ma uno sconosciuto passante che: non avete convocato un tavolo di concertazione per la riqualificazione del quartiere S. Pietro e non avete effettuato per anni la potatura di intere zone della città! (vedasi sempre ultimo consiglio comunale). Il pseudo-candore con cui lo ammette in Consiglio, dovrebbe gridarlo alla città, affiggerlo sui muri, suonare ai campanelli dei cittadini tutti e confessare colpe gravi a mio avviso! Riqualifica un intero quartiere senza averlo discusso con i residenti, con le associazioni, nelle parrocchie, con i commercianti, le scuole? E dica ancora alla città, sindaco: perché alcune zone in questi anni hanno avuto più potature (direi piuttosto stroncature anche fuori stagione) e altre sono state dimenticate? Un esempio? Via Cala dell’Arciprete: marciapiedi divelti dalle radici (che non sarebbero così evidenti se si fosse potato), alberi altissimi e degrado perché in alcune rientranze della strada vengono puntualmente depositati rifiuti che vengono raccolti dopo giorni e giorni.

Mi illumini sindaco. Mai verbo più azzeccato: le chiome di quegli alberi, coprono addirittura le luci dell’illuminazione stradale, rendendola inutile! Mi dica sindaco anzi, lo dica alla città e lo dicano tutti coloro della sua amministrazione che, in campagna elettorale, hanno sfoggiato splapite anime ‘verdi’ e vaporizzate sensibilità ambientaliste”.