“Durante la scorsa campagna elettorale, il sindaco Angarano pubblicò una discutibile boutade. In quel video, sostanzialmente, chiedeva ai cittadini la rielezione per avere il tempo di completare ciò che di fatto aveva promesso di realizzare già dal primo mandato. Non ci pare sia cambiato molto, anzi: la città in vive un soporifero momento di nulla”. Esordisce con queste parole Alessandro Di Gregorio di Legambiente Bisceglie.
“Sorvolando sui cronici ritardi nella consegna (in alcuni casi nel solo avvio) di importanti lavori che restituirebbero alla città servizi e contenitori culturali, solo per citarne alcuni, ci soffermiamo invece sulla questione ambientale, a noi cara quanto gli altri, specie se armonizzata in un contesto generale in quanto pensato tale. La situazione igienico-sanitaria appare oramai battaglia persa. Il sindaco grida l’indignazione sugli abbandoni di rifiuti nell’agro – prosegue – quando puntualmente arrivano gli aiuti dalla Regione Puglia mentre sonnecchia, dimenticandosi (sic), che il problema investe tutta la città in maniera esponenziale. Si mandano però ai condomini multe inutili sell’errato conferimento della RD, tali perché giustamente contestabili. Le sanzioni, quelle vere; i controlli, quelli serrati; l’informazione, quella puntuale; languono invece in attesa che il tempo famoso, finalmente arrivi. Persino l’assopita opposizione politica, un tempo attiva (forse troppo e a volte inutilmente sbraitante) chiede tempo: da quanto non si fa un consiglio comunale?”.
“In questo clima di assoluta impalpabilità politica, culturale, creativa, turistica, promozionale, eccetera, diventano così clamorosi e così vengono promossi i pochi interventi che si realizzano facilmente: improbabili bandiere, insulsi riconoscimenti e targhe ‘a pioggia’, rifacimenti di due centimetri (forse) di asfalto e concessioni a go-go di tratti di spiaggia. Appare chiaro quindi che, l’ennesimo abbattimento di alberi, vergognoso quanto inutile e giustificato con il solito ‘pericoloso per l’incolumità dei cittadini’, passi inosservato e addirittura utile. Ricordiamo ai ‘tecnici’che, una puntuale potatura e la realizzazione di aiuole larghe quanto la chioma della pianta, evita l’affioramento delle radici mentre invece, aiuole larghe esattamente quanto il fusto ne compromettono la stabilità e facilitano l’affioramento delle radici.
Diversi anni fa abbiamo salvato un pino che stava per essere abbattuto, su via della Libertà. Motivo: pericolosità e affioramento delle radici su strada. Chiedemmo all’allora sindaco Fata, di farlo solamente potare. Ci ascoltò, evitando un taglio inutile: il pino è ancora là, solido e fiero. Con questi qui è inutile parlarci. Adesso sono i cittadini che scrivono ai giornali chiedendo l’abbattimento di ‘fastidiosi’ alberi che rovinano i marciapiedi oppure sono i commercianti che ringraziano l’amministrazione comunale per aver riempito di cemento una pericolosa aiuola in cui c’era un albero tagliato. Diamogli il tempo di continuare così”.