Povia

Con un comunicato stampa di pochi giorni fa, l’Amministrazione Comunale di Bisceglie ha provato a prendere una posizione sul patrocinio della Città di Bisceglie al concerto del cantautore Pòvia che si terrà sabato prossimo. Secondo gli organizzatori, il Comune avrebbe concesso tale patrocinio, ma prima il Sindaco durante il consiglio comunale del 29 luglio scorso e poi l’Amministrazione con quel comunicato, hanno ritrattato specificando che lo stesso doveva intendersi sì all’associazione per il suo trentennale vista la “rilevanza sociale che la sua preziosa attività riveste per la Comunità”, ma non al concerto e al cantante per via delle “posizioni totalmente discutibili assunte su temi delicati e sensibili, come quelle omofobe e novax” perché “risultano divisivi e non condividono i valori fondanti del vivere civile e della Democrazia, primo fra i quali il rispetto dei diritti civili”. Anche il Sindaco Angarano, nell’intervento in consiglio comunale, formulò “auguri e gratitudine” per il trentennale del Comitato Progetto Uomo ma contemporaneamente specificò che “tutti coloro che si chiudono in pregiudizi e stigmi non hanno il patrocinio di questa amministrazione” e di non sposare “chi propone o propaganda queste idee”. Non sappiamo se in città siamo stati gli unici, ma abbiamo notato una forte contraddizione in questa situazione”. Lo dichiarano gli esponenti del movimento Diritti in Comune.

“Il Comitato Progetto Uomo è un’associazione, con sede a Bisceglie e in altri comuni della nostra provincia, che supporta donne in gravidanza e neomamme attraverso forniture di vestiario e alimenti, soprattutto se queste si trovano in condizioni di disagio economico. Tale aiuto però, non è la sola attività, perché l’associazione contestualmente è operosa anche nella divulgazione, incarnando almeno in parte l’ideologia e i valori dell’ultradestra integralista che notoriamente avversa le conquiste sociali e individuali definite come ‘diritti civili’. Solo per citare qualcosa, il Comitato Progetto Uomo ha definito la pillola abortiva RU486 ‘una scoperta scientifica per uccidere’, ha preso posizione contro la proposta di legge Zan (che prevedeva misure per punire i reati i di omofobia, transfobia, misoginia e abilismo), ha criticato tenacemente la fantomatica ‘Teoria del gender’ (teoria del complotto che prevederebbe la distruzione della famiglia naturale),  ha lottato convintamente contro l’eutanasia, anche celebrando gli anniversari della morte di Eluana Englaro e azzardando paragoni con i lager nazisti, ha partecipato almeno ad un’edizione della “Marcia per la Vita” (una manifestazione contro l’interruzione volontaria di gravidanza) e, ovviamente, ha supportato con forza l’antiabortismo talvolta criminalizzando le pratiche di interruzione volontaria e chi le mette in atto”.

Angarano bisceglie24

“Tutto questo con comunicati stampa, campagne social, manifesti 6×3, camion vela, incontri pubblici, concorsi canori e convegni sui temi elencati. A livello locale – continuano – degne di nota sono anche le critiche all’adesione del Consiglio comunale nel 2016 alla rete Re.A.Dy. (rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) e il tentativo di realizzare nel cimitero di Bisceglie uno spazio per il seppellimento dei prodotti dell’interruzione volontaria di gravidanza. È stata vicina ad altri ambienti e associazioni similari (a Bisceglie spesso sono stati gli stessi), come le ‘Sentinelle in piedi’, ‘Pro Vita & Famiglia’, ‘Manif pour tous’, ‘Il Popolo della Famiglia’ (lista in cui si è candidato alla Camera, nel 2018, un loro rappresentante) e a personaggi come Mario Adinolfi, Simone Pillon e l’avvocato Gianfranco Amato, presidente di ‘Giuristi per la vita’ e ospitato in città. Alcuni suoi rappresentanti non hanno disdegnato un certo scetticismo verso i vaccini. A margine di tutto ciò è importante soffermarsi su un aspetto. L’aiuto alla maternità e l’antiabortismo non sono attività scollegate o esercitate in separate sedi: nelle scelte comunicative e operative del Comitato Progetto Uomo, come si può vedere, una cosa richiama l’altra, a volte mettendo in stretta e diretta correlazione l’aiuto con la criminalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, definita “un male” o ‘una scelta di morte’.

“Da quanto esposto finora – prosegue la nota – si capiscono due cose. La prima, è che l’attività dell’associazione, quella definita ‘preziosa per la Comunità’ dall’Amministrazione Angarano, non è solo aiuto alle mamme in difficoltà ma comprende, a pari merito, la diffusione attiva di queste istanze e valori. La seconda è che il cantautore Pòvia non è stato selezionato proprio a caso lanciando i dadi, ma scelto per l’occasione in quanto esatto e legittimo rappresentante dei valori che, da ben trent’anni, il Comitato Progetto Uomo sostiene e professa”.

“Se pur da posizioni diametralmente opposte, riconosciamo al Comitato Progetto Uomo la chiarezza di chi sostiene con orgoglio e senza ambiguità le proprie posizioni su stampa e social network. Quello che non è chiaro, invece – evidenziano – è da chi, cosa e in che misura Sindaco e Amministrazione prendano le distanze. Il Sindaco e l’Amministrazione condividono o no l’operato e i valori che l’associazione festeggia per il proprio trentennale? In che modo intendono il ‘patrocinio morale’, così come definito dal Sindaco durante il consiglio comunale del 29 luglio scorso, se contemporaneamente prendono le distanze da ciò che Pòvia rappresenta? E se un Sindaco come Angelantonio Angarano che si definisce di centrosinistra, fa foto con politici di centrosinistra e comunicati stampa a sostegno di politici di centrosinistra, non riesce a prendere chiaramente le distanze da un’associazione integralista, da cosa lo farà?”.

Ci sarebbe poi un giallo a condire questo pasticcio: non si capisce infatti chi sarebbe ‘l’Amministrazione’ firmataria del comunicato del 31 agosto, in quanto ci risulta che almeno cinque consiglieri comunali di maggioranza abbiano appreso dello stesso solo dalla stampa. Se il Sindaco, l’Amministrazione comunale o chiunque ci sia dietro quel comunicato stampa volesse davvero marcare una distanza da quel mondo, come auspichiamo, che revochi davvero quel ‘patrocinio morale’ senza cerchiobottismo e ambivalenze opportunistiche”.