La bassa disponibilità di posti nei nido si accompagna ad un alto tasso di disoccupazione femminile? A questa domanda cerca di rispondere uno studio de Il Sole 24 Ore, effettuato incrociando i dati Istat relativi ai posti disponibili negli asili nido a livello comunale e quelli relativi al tasso di disoccupazione, su base provinciale, per le donne di età compresa tra i 25 ed i 34 anni. Esiste quindi una correlazione fra questi due dati? La risposta, analizzando in generale la mappatura di tutti i comuni italiani, sembrerebbe essere positiva. Eppure Bisceglie costituisce una delle poche eccezioni: ad un’alta percentuale di disoccupazione femminile (31,66% tra 25 e 34 anni) corrisponde una percentuale di bambini accolti negli asili nido (14,33%) superiore alla media nazionale.
Nella nostra provincia solo Trani (15,62% di bambini accolti al nido) è in una situazione simile a quella di Bisceglie. Le altre città registrano invece percentuali significativamente più basse di bambini accolti, a fronte di un eguale tasso di disoccupazione femminile (calcolata, ricordiamo, su base provinciale). Ad Andria, ad esempio, solo il 3,82% dei bambini frequenta gli asili nido, mentre a Barletta la percentuale è ancora più bassa e si ferma al 2,4%.
I valori di riferimento nazionali (sempre Istat, dataset del 2015) ci dicono che solo l’11,78% dei bambini tra 0 e 2 anni trova posto negli asili nido e che il 19,59% delle donne tra i 25 e i 34 anni è disoccupata. Le aree in cui la disoccupazione è più alta si concentrano nel Sud Italia, dove emergerebbe in maniera più evidente la correlazione tra bassa disponibilità di posti nei nido e alto tasso di disoccupazione femminile. In molte parti delle regioni centrosettentrionali, invece, si assiste a un fenomeno inverso: a una bassa disoccupazione si accompagna un’elevata disponibilità di posti negli asili. Nonostante sia difficile dimostrare un rapporto di causa-effetto tra questi due dati, è interessante constatare come Bisceglie rappresenti una singolare eccezione in una situazione generale che vede aree, anche piuttosto ampie, del Paese in cui coesistono una scarsità di posti negli asili nido e un elevato tasso di disoccupazione femminile.