“Ammetto che nella mia vita ho commesso errori come uomo, come sacerdote, come amministratore, e credo proprio che ne commetterò altri, anche se mi impegno quasi sempre affinché questo non accada. Io annuncio Dio ma non sono Dio e neanche superman!” inizia cosi la lettera aperta di Don Fabio Daddato, parroco della chiesa di San Silvestro, in merito alle vicende legate all’asilo Gesù Fanciullo.
Il prete poi prosegue entrando nel vivo degli argomenti riguardanti la gestione dell’asilo convenzionato: “Ammetto che come amministratore della Scuola Gesù Fanciullo non sono riuscito a mantenere 21 lavoratori che ho trovato nell’organico (ogni volta aumentano, ora sono diventati 23) con circa 40 bambini con le sole rette delle famiglie e con i contributi pubblici. I conti non riuscivano a quadrare. Mi ero inventato di affidare la Scuola alle maestre stesse in modo che potessero autogestirsi pur di evitare la chiusura. Ma anche questa idea fu bocciata dal sindacato. Non mi rassegnavo e chiedevo che qualcuno terzo intervenisse almeno per salvare il salvabile. Ma niente da fare, non riuscivo a fare il miracolo: infatti mantenere 21 lavoratori con 40 bambini, cioè due sezioni (forse tre), poteva essere solo un miracolo. Miracolo che fu possibile solo per i 24 mesi precedenti per il ricorso agli ammortizzatori sociali che si esaurirono nel luglio 2013. Le comunicazioni di parte infatti hanno sempre sottolineano il numero dei lavoratori licenziati che a loro dire ogni volta aumentano, ma non fanno riferimento al numero dei bambini sempre inferiore e al continuo diminuire anno per anno dei contributi pubblici alle scuole paritarie. Nonostante gli inviti a rassegnarmi, che mi venivano da presidi di scuole pubbliche e da esperti di contabilità, non mi rassegnai. Incoraggiai io la cooperativa Le Simpatiche Canaglie a prendersi questo impegno, e così finalmente firmammo un accordo: l’Associazione dava in uso gratuito gli ambienti della Scuola e le suppellettili e la nuova Cooperativa assicurava l’ingresso nella cooperativa e la riassunzione dei lavoratori licenziati man mano che i carichi di lavoro si sarebbero realizzati”.
Don Fabio parla poi delle vicissitudini seguenti al subentro delle Simpatiche Canaglie nella gestione dell’asilo Gesù Fanciullo: “Proprio nel momento della riapertura, ci furono dei fatti che mi hanno sconcertato molto e sui quali, confermo, per correttezza non voglio ancora parlare. Infatti, non doveva certamente essere questo il momento nel quale riaprire questa triste faccenda. In tanti abbiamo sofferto, non soltanto i lavoratori licenziati (continuamente strumentalizzati), i quali, pur contattati dalla cooperativa, con mia grande delusione, in maggioranza hanno poi deciso liberamente di non entrare a farne parte, ma anche io personalmente e coloro che si erano “immolati” per riattivare un servizio ai fanciulli e alle famiglie, impiegando anche risorse proprie”, per il parroco è inoltre sbagliato definire “comici” certi eventi: “Vi prego, e lo dico accoratamente a tutti (istituzioni comprese), di non strumentalizzare né tanto meno ridicolizzare, banalizzando, etichettando come “comici” quelli che furono fatti dolorosi per molti cittadini”.
Poi Don Fabio fa anche un passaggio sui contributi ottenuti con la legge Mancia dall’associazione laicale San Silvestro e anche sulla questione dell’incontro all’ufficio di gabinetto del Sindaco Spina: “Rimango a disposizione per narrare con particolare di dovizie quei fatti citati nei social network che non sono direttamente legati ai fatti da me denunciati e che non incidono sulle indagini, come per esempio la donazione dei 180.000 euro prevista ai sensi della cosiddetta “legge Mancia” che furono dati all’Associazione laicale San Silvestro nel 2010 quando ancora non ero io il rappresentate legale o come per esempio l’imprecisa descrizione sul mio recarmi spontaneamente presso il gabinetto del Sindaco, quando invece fui invitato dal Sindaco stesso per il tramite del vice sindaco, dal quale ricevetti telefonata direttamente sul mio cellulare”.
Infine il sacerdote conclude facendo un chiaro riferimento alla questione giudiziaria tra lui e il Sindaco Spina venuta alla ribalta in queste ore: “Quanto invece al motivo che mi spinse a voler raccogliere il colloquio registrandolo ne parlerò al momento opportuno, perché oggetto di indagine. Nel frattempo vi chiedo di concedervi almeno il dubbio che se in questo denunciato incontro c’è stato un reato, probabilmente non è stato quello di aver registrato ma ciò che fu registrato. Considerata la risonanza mediatica che la vicenda ha assunto, auspico che la magistratura tranese alla quale mi sono rivolto fiduciosamente, assuma le decisioni che riterrà più giuste facendo così chiarezza”.