L’Italia è entrata, per la prima volta nella storia, nella Top 25 della classifica e-government dell’Onu, passando dalla 32esima alla 23esima posizione. La graduatoria, stilata ogni due anni, classifica i 185 Paesi membri dell’ONU, con il più alto indice di sviluppo per l’e-government: si spazia dai servizi per la partecipazione online all’uso di strumenti multimediali e utilizzo dei social media.
Ma la notizia non è questa. La notizia è che tra i sei italiani che hanno contribuito alla redazione dell’importante rapporto delle Nazioni Unite, c’è il biscegliese Nicola Amoroso, giovane ricercatore biscegliese. Per lui si tratta del secondo prestigioso riconoscimento internazionale nel giro di pochi giorni, visto che, come documentato da Bisceglie24 (leggi qui), Amoroso fa parte del gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bari che ha vinto una competizione internazionale organizzata dalla Harvard Medical School di Boston, finalizzata a predire con la maggior precisione possibile, su un campione di popolazione, l’eventuale presenza di patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer, la Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e il morbo di Parkinson.
Amoroso ha contribuito al ranking stilato dall’Onu insieme ad altri due baresi: il Professor Bellotti (che guida il gruppo di ricerca che ha primeggiato ad Harvard) ed Elena Garuccio, tesista neolaureata. I loro nomi figurano così tra gli “Acknowledgements”, i ringraziamenti, dell’importante rapporto “United Nations E-Government Survey 2014 – E-Government for the future we want”. E, motivo di ulteriore orgoglio, per Amoroso e Bellotti si tratta del secondo biennio consecutivo, dopo il Survey 2012, documento scaricato dal sito istituzionale circa un milione di volte, a testimonianza della rilevanza dello studio e delle informazioni contenute.
Lo studio, di ampia diffusione internazionale, analizza e valuta per 185 Stati Membri dell’ONU lo sviluppo dei servizi on-line forniti dalla Pubblica Amministrazione Centrale ai cittadini, delle infrastrutture di Information and Communication Technologies e del capitale umano. Queste tre componenti vengono sintetizzate in un unico indice, EGDI (E-Government Development Index), utilizzato per rappresentare e confrontare in un’unica classifica gli Stati Membri analizzati. Il loro ruolo dei fisici baresi, esterni alla struttura delle Nazioni Unite, è stato quello di verificare ed eventualmente raffinare le metodologie utilizzate per l’elaborazione dell’indice EGDI, in stretto contatto con il gruppo di lavoro ONU.
Le Nazioni Unite dedicano alla raccolta dei dati, alla loro analisi e interpretazione e alla redazione del documento – di circa 300 pagine – uno sforzo enorme, sia di carattere tecnico, sia metodologico. Da un punto di vista tecnico è necessario “misurare”, ad esempio, l’efficienza dei portali web istituzionali (Ministeri, ecc.) in modo pressoché contemporaneo in 185 nazioni diverse. Dal punto di vista metodologico la costruzione di indicatori affidabili e veritieri richiede una grande attenzione nello sviluppo delle strategie di analisi dati da utilizzare.
Per il nostro concittadino Nicola Amoroso, ricercatore precario del Dipartimento di Fisica dell’università di Bari, essere citati a pagina 5 di un volume importantissimo dell’Onu, lungo circa 300 pagine, non può che essere motivo di grande soddisfazione. E con Amoroso deve essere orgogliosa l’intera città di Bisceglie.