La storia si ripete. Dopo il caso di Maria Dorotea Di Sia, questa volta è Salvatore Pagano, padre di Francesco, un ragazzo 22enne di Ruvo morto il 16 marzo 2014 in un incidente in moto sulla Bisceglie-Corato, a denunciare di aver ricevuto una raccomandata il 22 agosto scorso per il pagamento di 850 euro finalizzato alla rimozione della salma.
“La rimozione è stata effettuata da una ditta che noi non abbiamo autorizzato e che arbitrariamente ha deciso di fare. Questa è l’ennesima richiesta assurda di un Comune che, non solo riapre una ferita non rimarginata e che non rimarginerà mai, ma che non sa come far quadrare i conti”, ha dichiarato Salvatore Pagano al sito Ruvolive, chiedendo contestualmente al sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, di verificare tutto ciò e di prendere provvedimenti, non senza un pizzico di ironia finale: “A questo punto invito tutti a cercare di non fare incidenti mortali nel Comune di Bisceglie, se non volete vedervi recapitare una richiesta di pagamento per il trasporto della salma”.
Il caso di Francesco Pagano, si somma a quello di Maria Dorotea Di Sia, la giovane di Sala Consilina morta in un incidente stradale su via Tommaso Todisco lo scorso maggio (leggi qui). Il caso ha fatto il giro dei quotidiani e dei Tg nazionali lo scorso 4 settembre. Il sindaco Francesco Spina, in quell’occasione, fermò subito il provvedimento di riscossione inviato dagli uffici comunali e fece in modo che fosse il Comune di Bisceglie a provvedere alle spese (leggi qui). C’è da aspettarsi che il primo cittadino di Bisceglie adotti lo stesso provvedimento anche in questo secondo, analogo caso di fredda e insensibile burocrazia.