Un nuovo tassello arricchisce il già ricco mosaico della vicenda giudiziaria legata al palazzo neoclassico di metà ottocento di via Camere del Capitolo. E’ stato rigettato, con sentenza del 21 aprile scorso, il ricorso al Tar presentato dai proprietari dello stabile oggetto del contenzioso.
Nel luglio scorso il tribunale amministrativo regionale si era già espresso preliminarmente sul ricorso riconoscendo il principio di salvaguardia del bene ma non escludendo un eventuale risarcimento ai proprietari. Nella sentenza di questi giorni il Tar ha definito il ricorso come: “improcedibile con riferimento alle domande di annullamento degli atti gravati e respinge la domanda risarcitoria”. Tra le motivazioni che hanno portato alla pronuncia del Tar si parla dell’annullamento della delibera di Consiglio Comunale N.37 del 30 luglio 2012 che: “ha inciso sul regime delle altezze massime consentite nella zona omogenea B del Comune di Bisceglie, in cui ricade l’area interessata dal progetto di demolizione e ricostruzione, oggetto del permesso di costruire, il cui mancato rilascio costituisce il nodo centrale dell’intero giudizio”. Questo annullamento, come anche chiarito dal Consiglio di Stato, non ha comportato: “l’inapplicabilità di qualsiasi disciplina delle altezze o distanze minime poiché, stante la non completezza della prima delibera del consiglio comunale di Bisceglie, quella n. 81 del 1 ottobre 2009, e quindi il mancato esercizio del potere di cui all’art. 6 della legge regionale Puglia, 30 luglio 2009 n.14, resta valida la pregressa disciplina urbanistica valevole nell’area, ove non incisa direttamente dalla stessa legge regionale”. Per queste motivazioni il Tar ha quindi concluso che: “sul punto della legittimità della disciplina applicabile alle altezze massime realizzabili, che tale aspetto non è più in discussione in questo giudizio, ma deve essere considerato un dato processuale già acquisito e non più ulteriormente sindacabile dal giudice in questo contesto”. (leggi qui la pronuncia per esteso)
Viva soddisfazione per la pronuncia è stata espressa dal Sindaco Spina: “Durante la campagna elettorale comunale del 2013 quasi tutti i politici più folkloristici della città brandirono le armi della violenza verbale e della calunnia, creando false aspettative anche sugli imprenditori edili, paventando la possibilità di demolizione dello storico manufatto in via Camere del Capitolo. A distanza di tre anni tutte le offese subite per aver difeso un principio importante per la tutela delle radici storiche e culturali della città vengono ripagate da una vittoria che appartiene a tutti i cittadini e che afferma la legalità e garantisce alle imprese certezze per i loro investimenti. Gli interventi che gli imprenditori hanno intenzione di realizzare sugli edifici esistenti saranno attuati nel rispetto della legge e saranno altresì garantiti tutti i sacrosanti diritti delle imprese. Bisceglie si conferma baluardo di legalità e la gestione del contenzioso si rivela uno strumento vincente per arginare i notevoli tagli apportati al bilancio comunale dalle leggi dello Stato.”
Probabilmente questo non sarà il punto di approdo dell’intera vicenda giudiziaria ma al momento è indubbio come questa sentenza rappresenti un altro elemento a favore del comune.