Una campagna di affissioni contro l’eutanasia è stata lanciata dal circolo “Popolo della Famiglia” di Bisceglie. “Bisogna prendersi cura dei più fragili e fare di tutto per alleviare le loro sofferenze. L’eutanasia, al contrario, vuole sbarazzarsi facilmente dei sofferenti, come se fossero merce di scarto”, scrivono dal circolo, “Il manifesto che abbiamo voluto esporre in via Bartolo Colangelo a partire dallo scorso 8 novembre, mostra una persona anziana visibilmente malata e sofferente che tende la mano nella speranza di essere aiutata, confortata, amata”, spiega Nicola Quatela, segretario del circolo.

“Uccidere chi soffre, uccidere chi è anziano o abbandonato, significa perdere l’umanità. Dobbiamo invece restare umani, applicare la legge 38 sulle cure palliative sempre ignorata degli ultimi governi e salvaguardare la vita fino al suo termine naturale, aiutando chi soffre anziché eliminarlo come un rifiuto”, si legge nella nota stampa.

“Noi riteniamo che lo Stato debba sostenere le famiglie che si prendono cura dei loro cari in difficoltà e che fornisca loro quelle agevolazioni economiche e assistenziali di cui hanno bisogno”, sottolinea Angelo Di Liddo, presidente del circolo.

Chiediamo infine che la proposta di legge in discussione alla Camera venga respinta senza se e senza ma. L’Italia, se è un paese civile, con valori di solidarietà e umanità, non può legalizzare il suicidio dei più fragili e indifesi e divenire quindi l’ottavo paese al mondo (su 194) che hanno legalizzato il suicidio assistito”, scrivono ancora i referenti della realtà socio-culturale.

E infine: “Per non parlare poi della deriva sui minori: in Belgio e Olanda sono stati uccisi alcuni bambini in quanto dichiarati essere senza prospettiva di ‘vita sana’. Questo non possiamo accettarlo!”, conclude Franco Mastrapasqua, coordinatore del circolo.