Legalità, lotta alla contraffazione, distintività, biodiversità, tutela dei prodotti agroalimentari italiani. Il tutto in ottica Expo 2015. Sono stati questi gli argomenti al centro di “ExpoExtraTour”, incontro tenutosi nel pomeriggio di oggi, lunedì 24 novembre, alle Vecchie Segherie Mastrototaro, in cui sono intervenuti il procuratore Giancarlo Caselli, l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, l’On. Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Ettore Prandini e Gianni Cantele, rispettivamente presidenti di Coldiretti Lombardia e Puglia.
Introduzione affidata a Jimmy Ghione, il noto corrispondente di Striscia la Notizia, che si è soffermato sulla contraffazione dei prodotti agroalimentari del nostro Paese all’estero, “un mercato che vale ben 60 miliardi di euro e ci penalizza tremendamente. Fuori dall’Italia continuiamo a trovare i nostri prodotti tarocchi: mozzarelle, burrate, parmigiano, olio, vino, provolone, prosecco e tanto altro. E il paradosso è che il consumatore all’estero si stia abituando al prodotto contraffatto”.
A fare gli onori di casa è stato Gianni Cantele,presidente di Coldiretti Puglia, che ha posto l’accento sulla necessità di una più incisiva regia tra enti istituzionali in vista dell’Expo 2015. E poi la parola d’ordine, biodiveristà. “Quasi il 30% dl cibo prodotto nel mondo viene sprecato. Considerato l’incremento demografico servirà più cibo. Bisogna quindi produrre di più, il che non vuol dire puntare sugli Ogm ma sulla biodiversità”. In chiusura di intervento una stilettata alla Regione Puglia in relazione alle istanze inascoltate dei produttori di Foggia e Taranto dopo le alluvioni e di quelli salentini, martoriati dalla Xylella fastisiosa.
Nel giro di domande poste dal moderatore Giuseppe De Tomaso, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, la parola è poi passata al procuratore Giancarlo Caselli, interrogato sugli scandali giudiziari che hanno riguardato Expo 2015. “Siamo partiti zoppicando. Inchieste, arresti, corruzione, appalti non regolari non sono un bel biglietto da visita, ma le cose si stanno raddrizzando”, ha sottolineato Caselli. “Le inchieste hanno disvelato quello che non andava, l’attività delittuosa è stata interrotta. La nomina di Raffaele Cantone garantisce che le cose possono andare avanti per il meglio”. Il procuratore ha poi parlato dell’importanza della giustizia nel mercato agroalimentare, facendo riferimento anche al suo ruolo nell’Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare. “Si tratta di monitorare, denunciare i problemi che si pongono sul versante della contraffazione creando dei modelli di controllo che consentano una più completa informazione dei consumatori. Nel campo alimentare giustizia significa sicurezza e tutela del consumatore, oltre che salvaguardia dei produttori onesti e del mercato sano”.
L’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, ha fatto il punto su Expo 2015 snocciolando cifre significative: “Stiamo parlando della più grande opportunità che ci troveremo a gestire come sistema paese nei prossimi trenta/quarant’anni. Ad oggi per investimenti internazionali abbiamo superato il miliardo e trecento milioni di euro. Abbiamo già venduto sei milioni di biglietti. Le stime ci dicono che avremo tra i 20 e 24 milioni di visitatori, di cui 8 milioni stranieri. Tra questi ultimi più della metà sarà in Italia per la prima volta, più di un terzo sarà in Europa per la prima volta. Avremo la rappresentanza di 144 stati che insieme rappresentano il 94% della popolazione mondiale. La Cina ha investito oltre 50 milioni sul proprio padiglione, la Germania 48. Gli altri hanno già capito quale sia la portata di questo evento. L’Expo potrà essere grande occasione di rilancio per il sistema Paese. Per sei mesi avremo trecentomila visitatori al giorno”.
Di distintvità e contraffazione alimentare ha parlato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti Lombardia e vice presidente della Coldiretti nazionale. “Le possibilità che l’agricoltura italiana avrà durante l’Expo sono infinite. In agenda abbiamo temi fondamentali per il futuro della nostra agricoltura. Quale migliore occasione per parlare di contraffazione alimentare, sanità e qualità della produzione? Portare un modello di distintività all’interno di Expo è il nostro obiettivo e il nostro punto di forza. Vorremmo che il primo documento presentato in Expo fosse un accordo congiunto, firmato da tutti i paesi, in cui ci si impegni contro la contraffazione alimentare. Il comparto agroalimentare è l’unico che nel nostro paese ha tenuto ed è cresciuto in questo periodo di crisi”. E poi la lotta agli Ogm e origine. “Non accetteremo mai, per esempio, che quattro multinazionali detengano nel mondo la vendita delle sementi e dei prodotti collegati. Fino a che importeremo l’olio da Spagna, Tuchia e Tunisia e lo venderemo come italiano non andremo mai da nessuna parte. L’obbligo dell’origine è una questione etica, imprescindibile per salvaguardare il mercato e rendere i cittadini più consapevoli dei prodotti che stanno acquistando”.
I due giri di domande di Giuseppe De Tomaso sono stati chiusi dall’On. Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. “Milano sarà la vetrina delle 20 regioni italiane e della storia millenaria italiana. Se Expo va bene vince l’Europa. Se vinciamo, lo facciamo tutti insieme. Expo 2015 è la grande scommessa per un mondo che non ha più confini”. Biodiversità e tutela dei prodotti agroalimentari italiani sono le priorità del parlamentare del Partito Democratico. “Dobbiamo batterci per un pomodoro che non sia uguale dappertutto, il che non significa andare contro la modernità, ma dire che quella modernità non serve. In un mondo senza confini, se non ci diamo delle regole vince il più forte. Abbiamo 251 riconoscimenti tra Dop e Igp italiani e non possiamo cancellare tutto questo”, ha concluso Boccia, interrogato dal direttore della Gazzetta del Mezzogiorno sull’accordo TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra Commissione Europea e Stati Uniti, che, se concluso, farà sparire le denominazioni e aprirà alla concorrenza delle grandi multinazionali per i prodotti tutelati. “L’Italia deve pretendere che l’Europa non faccia un passo indietro su questo. Questo per me è il Rubicone”.
In apertura Francesco Spina ha portato i saluti della comunità della Provincia Bat e della Città di Bisceglie.