Federfarma e l’Ordine dei Farmacisti Bari e Bat esprimono “il proprio disagio e rammarico” per la mancata partecipazione delle farmacie pugliesi alla campagna di vaccinazione antinfluenzale 2022-2023 con una lettera aperta alla Regione Puglia. 

“Mentre in quasi tutte le regioni italiane, in forza delle vigenti disposizioni di legge e di Accordi quadro approvati in sede di Conferenza Stato-Regioni, la campagna vaccinale si è avviata coinvolgendo farmacisti e farmacie, con l’obiettivo di agevolare, grazie alla distribuzione capillare delle farmacie sul territorio, la somministrazione del vaccino ai cittadini e di facilitare il raggiungimento degli obiettivi di copertura indicati dal Ministero, in Puglia la politica ha deciso, al momento, di rinunciare al contributo dei farmacisti”, si legge nella nota.

“Si tratta di una decisione che desta lo stupore e la protesta della comunità professionale soprattutto se si considera che, come è accaduto in Puglia per le vaccinazioni Covid-19, le farmacie potrebbero certamente concorrere al raggiungimento dell’obiettivo minimo del 75% della copertura vaccinale antinfluenzale indicato dall’OMS e dal Ministero della Sanità, registrandosi al momento nella nostra regione una percentuale poco superiore al 50%. Si evidenzia altresì che alle farmacie è inopinatamente precluso l’accesso all’apposita piattaforma Giava per alimentare la banca dati vaccinale con la conseguente impossibilità di tracciare la somministrazione dei vaccini antinfluenzali effettuati con oneri a carico dei cittadini non compresi nelle fasce eleggibili dal SSR come previsto dall’Accordo Quadro Nazionale, che la Regione Puglia non rende attuativo”.

“A questo proposito si lamenta la mancata consegna alle farmacie, attraverso la piattaforma Valore, del vaccino bivalente attivo contro le varianti Ba 4/Ba 5 che risulta, invece, disponibile nei centri ospedalieri individuati come hub provinciali e che si pone in netto contrasto con il comune obiettivo di incrementare l’efficacia della stessa campagna vaccinale in atto”, scrivono i Presidenti degli Ordini provinciali.