“Apprendo dagli organi di stampa del comunicato della società Ambiente 2.0 circa la situazione attuale della raccolta differenziata in città e del fenomeno, purtroppo conclamato, dell’abbandono dei rifiuti sul territorio comunale. Desidero ricordare al gestore del servizio che se Bisceglie ha raggiunto il 65% di percentuale di raccolta differenziata il merito è esclusivamente dei tanti bravi ed onesti cittadini biscegliesi, cioè la stragrande maggioranza che, con grande senso civico e abnegazione, il più delle volte senza un’adeguata campagna informativa, hanno contribuito a questo successo”. E’ questo l’incipit della nota firmata dal sindaco facente funzioni Vittorio Fata in risposta al comunicato redatto alcuni giorni fa dalla società Ambiente 2.0.

“Inutile ricordare alla società che gli standard di pulizia e igiene della città non possono certo dirsi ottimali. Infatti nel secondo semestre del 2017”, sottolinea Fata, “sono state elevate sanzioni per inadempienze contrattuali per 80.000 euro circa, per la maggior parte relative a inadempienze riconducibili al servizio di spazzamento delle strade pubbliche. In secondo luogo, per ciò che attiene agli strumenti di repressione degli abbandoni illeciti, c’è da evidenziare, da un lato, che l’Amministrazione ha avviato, con risultati tangibili, una incisiva azione di contrasto attraverso mezzi tecnologicamente avanzati e personale specializzato a supporto delle forze di polizia municipale e, dall’altro, che tra gli obblighi di capitolato a carico del gestore del servizio era previsto l’impiego di dieci fototrappole posizionate in altrettanti punti del territorio, per le quali la società Ambiente 2.0, pur avendo provveduto all’installazione, ha successivamente sospeso l’impegno assunto“, mette in luce il vice sindaco.

“Gli abbandoni illeciti sono inoltre spesso determinati da carenze del servizio di raccolta”, si legge nella nota, “nonostante l’Amministrazione abbia rilasciato al gestore tutte le autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori di pulizia e piccola manutenzione e per la gestione del centro comunale di raccolta di via Salsello, la società affidataria del servizio non ha ancora riattivato la stazione ecologica ormai chiusa da quasi dieci mesi, dimostrando scarsa collaborazione ed una intollerabile lentezza, tanto da rendere necessaria una diffida ad adempiere alle prescrizioni comunali entro termini perentori, trascorsi i quali si procederà all’attivazione delle penali contrattuali”.

“Anche la situazione degli insediamenti residenziali distribuiti nell’agro biscegliese è tale da determinare disfunzioni imputabili esclusivamente all’appaltatore”, evidenzia Fata, “le utenze domestiche dell’estrema periferia non risultano ancora servite con le modalità porta a porta, e sono costrette a utilizzare i due punti periferici di conferimento di via Ruvo e via Andria. Terminato il censimento delle utenze, il gestore non è passato alla fase implementativa che prevedeva la distribuzione delle attrezzature alle famiglie residenti nelle abitazioni più lontane del centro urbano, con ovvie conseguenze negative sulle possibilità di una corretta gestione dei rifiuti da esse prodotti e un utilizzo non appropriato delle isole ecologiche mobili”.

“Sarebbe pertanto opportuno”, conclude Vittorio Fata, “che il gestore del servizio, che chiede a mezzo stampa un confronto con l’Amministrazione sul tema delle azioni repressive, al quale certamente non ci si sottrarrà, invece di scaricare colpe sui cittadini biscegliesi, attuasse con immediatezza tutti gli interventi di propria competenza previsti da capitolato (attivazione numero verde, pulizie delle strade, centro di raccolta a Salsello, telecamere, etc.) necessari per ridurre il fenomeno dei conferimenti irregolari dei rifiuti, in un’ottica non di contrapposizione, ma di partecipazione costruttiva alla risoluzione delle problematiche”.