Uno dei momenti religiosi e folkloristici più sentiti dal popolo biscegliese è sicuramente la festa patronale in onore dei santi protettori di Bisceglie: San Mauro, San Sergio e San Pantaleone, co-patroni della città insieme alla Madonna Addolorata.
Anticamente la festa patronale non ricadeva la prima settimana di agosto ma il 27 luglio, data del martirio dei tre santi avvenuto nel 117 d.C. Noi oggi partecipiamo a quella che tradizionalmente verrebbe chiamata la “festa dei forestieri”, cioè i festeggiamenti dei santi locali aperti ai curiosi delle città limitrofe. In realtà lo spostamento alle prime settimane di agosto si deve ad una necessità di stampo agreste. Per permettere ai contadini il taglio dell’uva, si volle spostare la festa patronale alle prime settimane di agosto, perché mantenendola nel mese di luglio si registrava una scarsa partecipazione della popolazione.
I festeggiamenti in onore dei nostri santi patroni sono qualcosa di indescrivibile, forse uno dei pochi legami rimasti con la tradizione e il passato. Una festa che questo 2017 vede una doppia ricorrenza, 1900 anni dal martirio e 850 anni, per dirla come il vescovo Amando, dalla prima inventio. Una festa che come si promisero e vollero gli antichi chierici doveva legare terra e mare allo stesso tempo.
Da qui la volontà di collocare due quadri identici, raffiguranti i tre santi, in due luoghi diversi: uno esposto, a partire da sabato sera, dai confratelli della cattedrale fuori al portone principale del teatro Garibaldi, dove un tempo sorgeva la “porta di Zappino”, nonché il portone principale della città. L’altro, quest’anno intronizzato dagli atleti partecipanti alla manifestazione del palio della quercia svoltasi giovedì 3 agosto, esposto sull’isolotto del porto, a contatto con il mare. Un legame che si rinnova durante la sacra processione domenicale della statue dei tre santi che, poste su un banco dorato, vengono portate in giro per la città percorrendo strade e vie che rievocano quell’importante legame terra-mare. Una festa come da tradizione a due volti, uno religioso e l’altro meno religioso. Come le bancarelle che insieme alle luccicanti luminarie colorano la piazza Vittorio Emanuele II, il tutto condito dalle esibizioni musicali del Gran Concerto Bandistico Città di Bisceglie e da quell’odore di mandorle zuccherate, immancabili durante il “giro” per le bancarelle. Mentre le luci colorano la festa e attirano gente nel centro città, nel cielo e nel mare biscegliese si riflettono gli attesi fuochi pirotecnici, uno spettacolo capace di attirare tutti: bimbi, giovani, adulti e anziani. Un evento gustato minuto per minuto. Uno spettacolo, nel vero senso della parola, che si apre con uno sparo di “chiamata” e si chiude con tre spari finali. Ultimo polo di intrattenimento sono le consuete giostre.
Qui di seguito un reportage della festa patronale (che continua oggi, leggi qui il programma), una festa che fa sentire tutti un po’ più biscegliesi.