Partiranno domani, martedì 5 dicembre, i festeggiamenti in onore dell’Immacolata Concezione, le cui messe e relative attività religiose, data l’impraticabilità della chiesa di sant’Agostino a causa di lavori di restauro, si svolgeranno nella chiesa dei Cappuccini.

Ormai da molti anni i festeggiamenti dell’Immacolata rappresentano un punto fermo nella cultura popolare biscegliese. Sicuramente tra le tradizioni popolari che ancora oggi trovano luogo e spazio durante i festeggiamenti in onore dell’Immacolata andrebbero citati i caratteristici falò. Nella tradizione e simbologia cristiana il fuoco simboleggiava l’eliminazione del peccato originale. Nel caso specifico dell’Immacolata, il fuoco del falò venne utilizzato dalla Madonna per asciugare i panni del bambino Gesù. Il fuoco, però, prima ancora dell’avvento del cristianesimo, aveva un valore simbolico per gli uomini, era il mezzo per scacciare le paure e il male.

Nella città nostra città i falò, accessi la sera del 7 dicembre, hanno storia antichissima, già i nostri nonni si riunivano, assieme alle altre famiglie del quartiere, attorno ad essi per senso di devozione. Solitamente i padri di famiglia riunivano, già alcune settimane prima della vigilia dell’Immacolata, legna e fascine per alimentare il fuoco. Durante il rito, immancabili erano le preghiere, sopratutto recitate dalle persone più anziane o dalle vedove di guerra, o le pettole, cioè frittelle vuote zuccherate preparate soprattutto per i più piccoli. Nelle case, invece, si preparavano i tradizionali calzoni, ripieni, secondo la tradizionale ricetta, di sponzali, olive nere, ricotta piccante, baccalà e acciughe. Oggi i tradizionali calzoni, come anche i falò, sopravvivono in molte famiglie, anche se alla ricetta “contadina” se ne sono aggiunte altre che rispecchiano i gusti odierni delle famiglie. Altra consuetudine durante i festeggiamenti  dell’Immacolata per le famiglie è quella di addobbare l’albero di Natale e le preparare le abitazioni agli imminenti festeggiamenti natalizi. Nel passato, per ovviare alla mancanza dell’abete, albero rappresentativo del Natale, si utilizzava un lungo ramo di pino. Successivamente lo si addobbava con alcuni frutti di stagione colorati, come mandarini o arance, accompagnato da qualche lucina colorata.

Come da programma, il 5 e 6 dicembre, alle 18, si terrà alla chiesa dei Cappuccini il santo Rosario. Successivamente, alle 18.30, santa messa animata dalla confraternita e novena dedicata alla Madonna. Il 7 dicembre, vigilia alla Madonna Immacolata, alle 18 si svolgerà nuovamente il santo Rosario e a seguire, alle 18.30, santa messa. Al termine della celebrazione, si terrà il tradizionale falò accompagnato da fiaccolata e sagra delle frittelle. L’8 dicembre, solenne giorno dell’Immacolata Concezione, alle ore 9 e 10 santa messa. Il pomeriggio, alle 18.30, celebrazione eucaristica presieduta da don Stefano Montarone. Al termine, processione della Madonnina.